Il candidato di Sì Toscana stupito dalla scelta dei "punti di forza" fatta dal presidente uscente
SIENA. Apprendiamo con stupore le parole di Rossi in merito ai cosiddetti “punti di forza” di cui disporrebbe la città di Siena per programmare un piano di crescita per il nostro territorio. Il candidato Presidente sostiene infatti che Siena per il suo percorso futuro dovrà e potrò farsi forza essenzialmente di due risorse: il turismo ed il settore farmaceutico. Non si può fare a meno di ricordare che questi settori se stanno attraversando delle fasi di difficoltà è proprio a causa delle politiche condotte dal suo Partito.
Da una parte assistiamo all’ennesima umiliazione nel dover sentire il presidente della Regione con i dirigenti del partito di maggioranza della città prendere atto della definitiva debacle del Monte dei Paschi di Siena; dall’altra parte il governatore evidentemente non è stato informato dai suoi colleghi di partito che dal primo maggio (ironia della sorte per un partito che non senza imbarazzo continua a definirsi di sinistra) la Siena Biotech ha subito l’ultimo colpo di grazia con il licenziamento definitivo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore della ricerca per le cure delle malattie rare. Del resto, questo importante ramo della ricerca, proprio per la specificità dei suoi studi, è fuori dai famelici interessi privati delle case farmaceutiche e dalle loro logiche di profitto. L’utilità della Siena Biotech e della sua ricerca scientifica non poteva quindi che vivere grazie ai fondi della Fondazione depauperata dal partito democratico di cui lui, forse ignaro, fa parte.
E’ chiaro, dunque, che il presidente Rossi abbia un’idea di ricerca che faccia gli interessi esclusivamente dei soliti privati, relegando quella di base alle maratone di solidarietà televisive, costringendo i nostri migliori ricercatori a lasciare il nostro Paese e la nostra Regione per cercare fortuna e gratificazione all’estero.
E’ buffo, inoltre, che il presidente abbia parlato di turismo, viste le condizioni in cui riversano le nostre infrastrutture. E’ chiaro che il Governatore Rossi non abbia minimamente idea di quali siano le condizioni del nostro sistema dei trasporti su Siena e sulla Provincia in generale. Dopo le otto di sera e nei fine settimana Siena e Provincia rimangono praticamente isolate, molti territori continuano a non essere raggiungibili, i mezzi sono scadenti, mentre il costo dei biglietti continua a lievitare. Quindi che servizio di trasporti offriamo ai turisti che vogliono scoprire il nostro territorio? Infatti, se il trasporto pubblico su strada non ride, quello ferroviario piange. Quest’ultimo non è solo scadente, costoso e mal collegato con il resto della regione e con le città più importanti del centro Italia, ma molti pendolari hanno dovuto persino assistere drammaticamente al taglio di molte corse e all’aumento, anche in questo caso, dei costi.
Ma sappiamo bene quali siano le priorità per il presidente uscente Rossi: spendere due miliardi per il sottopassaggio ad alta velocità di Firenze, un’opera costosa ed inutile; soldi che potevano essere utilizzati evidentemente per potenziare le infrastrutture ferroviarie, le nostre strade e il trasporto pubblico della Regione, ma evidentemente gli interessi di alcuni sono più forti di quelli di molte cittadine e cittadini toscani.
La verità, ed è questo il vero schiaffo per Siena, è che Rossi tratta la nostra provincia come fosse la periferia della grande metropoli di Firenze; ne è l’esempio il progressivo accentramento di molti servizi pubblici essenziali (bando unico dei trasporti, sanità divisa in tre mega aree vaste, ATO unico per l’acqua, etc..), che si è accompagnato- immancabilmente- con la privatizzazione di quasi tutti questi settori. Un esempio di questo accentramento è lo spostamento della scuola di specializzazione in cardiochirurgia da Siena a Firenze, perdendo così l’ennesima eccellenza del nostro polo didattico.
Insomma, nonostante i sorrisi furbi e le strette di mano beffarde con dirigenti del Partito Democratico che hanno in questi anni dimostrato palesemente sotto gli occhi di tutti il proprio fallimento amministrativo, Rossi continua ad umiliare Siena e la Toscana.
Per fortuna siamo abbastanza certi che i cittadini senesi non si lasceranno prendere ulteriormente in giro. Il 31 Maggio a Sinistra c’è una sola lista, quella del Sì che supera le politiche del No del Partito Democratico e di Enrico Rossi.
Mario Dimonte – candidato Consiglio Regionale Sì Toscana a Sinistra