SIENA. (a. m.) Il presidente della Fondazione Monte dei Paschi ha puntualizzato che la prossima settimana, tra lunedì e martedì, l’entre prenderà la decisione sull’adesione o meno all’aumento di capitale di Banca Mps, di cui detiene il 2,5% delle azioni. Mantiene uno stretto riserbo sulle intenzioni dellFondazizone e aggiuge che alla Consob “ci sono gli occhi attenti. Non posso dire nulla sulla nostra partecipazione all’aumento di capitale.Abbiamo mantenuto in questi giorni riservatezza, un positivo silenzio stampa su una decisione che può avere un impatto sui mercati”. In merito allo sconto del 38,9%% sull’aumento di capitale Clarich ha sottolineato che questa “è una decisione della banca per rendere più appetibile l’aumento per tutti i soci”.
Commentando le indicazioni della Commissione europea (secondo la quale le Fondazioni bancarie sarebbero responsabili della debolezza delle banche italiane da cui dovrebbero piuttosto uscire), Clarich dichiara che l’attività delle fondazioni bancarie “non può essere condizionata neppure per legge essendo soggetti privati”. Secondo Clarich le Fondazioni italiane “stanno autoregolandosi e il protocollo dell’Acri sta andando in questo senso. Ma nessuno può stabilire cosa devono fare”.
Parlando poi del futuro della banca Mps, il presidente ha detto “penso occorra un partner che aiuti a creare valore. In ogni caso con l’aumento di capitale la banca si rafforza”, ha aggiunto, sottolineando che “certo nelle aggregazioni è importante che si creino delle sinergie, opportunità di ridurre i costi, duplicazioni e aumentare il valore. Questi sono i criteri di base. Poi bisogna vedere il tipo di sovrapposizioni. In ogni caso tutte cose da verificare”.