SIENA. Qualcuno afferma che il Movimento 5 Stelle dica sempre di no senza essere propositivo. Per sfatare questo falso mito, e per far capire la qualità delle nostre idee, ecco in sintesi alcuni punti del nostro programma per il sociale. Un programma vasto, che non è la solita chiacchiera di chi si preoccupa solo di mantenere il potere acquisito.
Sviluppo di modelli organizzativi funzionali dei servizi sociali.
Vogliamo puntare alle sperimentazioni efficaci, alle buone prassi e ai modelli funzionali. Vogliamo strutturare un sistema regionale indipendente di confronto e valutazione dei sistemi organizzativi, tutelando gli operatori sociali. Intendiamo strutturare finanziamenti chiari, finalizzati e con meccanismi di rendicontazione partecipati e trasparenti.
Tutela delle fasce deboli della popolazione, non degli interessi di partito.
L’accesso ai servizi sociali deve essere garantito a chi ne ha bisogno, rapidamente e senza dover aspettare i tempi della burocrazia. Intendiamo tutelare i più deboli in modo competente, senza pressioni politiche, difendendoli anche dai furbi o dai raccomandati. Il diritto all’assistenza non è un diritto al privilegio.
Liberiamo il mondo delle associazioni e del volontariato dal giogo dei partiti.
Vogliamo un terzo settore che si senta libero di realizzare i propri sogni senza vincoli o condizionamenti, un terzo settore che possa programmare la propria azione senza dover piegare il capo davanti alla politica. Vogliamo un terzo settore capace di creare benessere, di aggregare, di dare un valore aggiunto ancor più prezioso alla società.
Inclusione sociale e parità di condizione.
Uno Stato che non pensa prioritariamente ai più deboli è uno Stato che tradisce la Costituzione. Una Regione che non promuove l’inclusione sociale è un territorio che si prepara alle barricate. Una società solidale non vive nel timore di perdere qualcosa ma, al contrario, riconosce il vantaggio che comporta integrare persone e idee.
È facile fare propaganda con gli slogan, far finta che le responsabilità passate non esistano o copiare il programma degli altri.
È molto più difficile trasformare le idee in pensieri concreti, competenti e sostenibili.
Paolo Pajer – candidato portavoce consigliere regionale