SIENA. Da marzo dello scorso anno è partita un’operazione coordinata fra Guardia di Finanza e Agenzia dell’Entrate, che si è conclusa in questi giorni con l'accertamento di un’evasione fiscale internazionale, di quelle che vengono definite “estero su estero” ma interamente tassabile in Italia. Grazie al lavoro del Comando provinciale di Siena e dell'Agenzia sono stati recuperati oltre 2,5 milioni di euro sottratti al Fisco italiano da un imprenditore senese, operante nel settore dell’agriturismo, ritenuto l’effettivo titolare di una società interposta con sede in Vaduz-Liechtenstein su cui transitavano i redditi occultati.
L’imprenditore senese ha riconosciuto la correttezza delle ricostruzioni antielusive effettuate dall’Agenzia sulla base delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza, aderendo così all’accertamento emesso dall’Ufficio finanziario che ha quantificato l’imposta evasa in oltre un milione e 700mila euro. Con interessi e sanzioni il totale dovuto ammonta ad oltre 2 milioni e mezzo di euro.
L’operazione è stata ricostruita grazie alla documentazione extra-contabile rinvenuta dalla Guardia di Finanza nel domicilio del contribuente e in alcuni studi di consulenza di Milano: da qui è iniziato l’articolato lavoro di accertamento svolto dall’ufficio delle Entrate di Siena, che ha contestato al contribuente di essere "il percettore effettivo di redditi derivanti da una plusvalenza realizzata cedendo il pacchetto azionario di due società estere detenute da una terza società interposta, con sede in Vaduz-Liechtenstein", riconducibile sempre allo stesso imprenditore senese.
L’imprenditore senese ha riconosciuto la correttezza delle ricostruzioni antielusive effettuate dall’Agenzia sulla base delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza, aderendo così all’accertamento emesso dall’Ufficio finanziario che ha quantificato l’imposta evasa in oltre un milione e 700mila euro. Con interessi e sanzioni il totale dovuto ammonta ad oltre 2 milioni e mezzo di euro.
L’operazione è stata ricostruita grazie alla documentazione extra-contabile rinvenuta dalla Guardia di Finanza nel domicilio del contribuente e in alcuni studi di consulenza di Milano: da qui è iniziato l’articolato lavoro di accertamento svolto dall’ufficio delle Entrate di Siena, che ha contestato al contribuente di essere "il percettore effettivo di redditi derivanti da una plusvalenza realizzata cedendo il pacchetto azionario di due società estere detenute da una terza società interposta, con sede in Vaduz-Liechtenstein", riconducibile sempre allo stesso imprenditore senese.