"Le lotte in difesa dell'istruzione pubblica e gratuita rientrano nel campo di quelle che le masse popolari portano avanti"
SIENA. Il 28 Maggio presso il tribunale di Siena si svolgerà l’udienza del processo che vede imputati alcuni studenti che si mobilitarono per contrastare il DDL Gelmini. La manifestazione del 30 novembre 2010 (giorno dell’approvazione della riforma)vide scendere in piazza oltre 500 studenti a Siena ma fu promossa in tutta Italia e vide la partecipazione dimigliaia di studenti che lottavano per un’istruzione accessibile a tutti e di qualità.
Oggi gli studenti si ritrovano alle prese con un nuovo attacco alla scuola pubblica: la riforma Giannini del governo Renzi che continua e aggrava la trasformazione del sistema nazionale dell’istruzione pubblica messa in cantiere dai vertici della Repubblica Pontificia a partire dagli anni ’80. Una trasformazione che ha al centro la riduzione dei finanziamenti statali, lo spostamento di una percentuale crescente di fondi agli Istituti privati, la riduzione del sistema scolastico a scuola professionale.
Ecco: questa è la scuola che Renzi prepara per i figli dei lavoratori mentre regala incentivi economici a chi potrà permettersi di mandare i propri figli alle scuole private!
Inoltre quella che viene spacciata come alternanza scuola-lavoro e che prende forma nelle 200 ore di tirocinio lavorativo per istituti e licei non è altro che un bel regalo alle imprese pubbliche e private che così si ritroveranno mano d’opera a costo zero da poter sfruttare! La scuola della Giannini altro non è che l’anticamera del Jobs Act!
Le lotte in difesa dell’istruzione pubblica e gratuita rientrano nel campo di quelle che le masse popolari portano avanti: dal diritto alla casa, al diritto alla salute, al diritto a un lavoro utile e dignitoso. Sono le lotte per costruire una società più giusta!
Ciò che fa tremare la borghesia è proprio la paura che lavoratori e studenti tornino a organizzarsi e a lottare insieme per il proprio futuro. Per impedire che ciò avvenga la classe dominante mette in campo misure repressive che colpiscono chiunque esprima il proprio dissenso. Lo fa contro gli studenti denunciandoli e pestandoli nelle piazze, lo fa contro i lavoratori come le manganellate agli operai della AST di terni ci ricordano bene,.
Ma questa violenza può sortire effetti contrari da quelli auspicati da parte di chi la esercita:può unire in un unico fronte di solidarietà chi oggi subisce le ingiustizie di un sistema che deve essere superato. Tutte queste lotte possono essere vinte solo se promuoviamo ad ogni livello la creazione e lo sviluppo di organizzazioni operaie e popolari, che prendano in mano il futuro delle proprie aziende, delle scuole, delle università, dei quartieri, che comincino a pianificare e mettere in atto misure alternative di gestione della società.
La costruzione di un fronte di unità tra studenti e lavoratori che abbia come obiettivo quello di cambiare questo Paese contribuendo alla costruzione di un Governo di Emergenza Popolare che metta in atto subito le misure necessarie alle masse popolari. Possiamo costruire l’unità tra parti diverse di masse popolari (lavoratori, studenti, pensionate, italiani e stranieri) per rovesciare la logica della “divisione” e rispedire al mittente i tentativi di guerra tra poveri!
Un primo gesto può essere quello di dare la solidarietà agli studenti processati per aver difeso l’Università pubblica da una riforma infame i cui effetti sono evidenti per Siena e la sua provincia.
Chiediamo alle aziende della provincia di Siena gesti di solidarietà concreta per questi studenti che legittimamente si sono mobilitati con il fine di difendere e garantire a ogni giovane delle masse popolari l’accesso a un’istruzione pubblica e di qualità!
CARC Siena