"Manifestiamo con la massima determinazione la nostra volontà di perseverare in azioni e comportamenti consapevoli e coerenti"
SIENA. Nelle manovre di bilancio del Comune di Siena la diligenza del buon padre di famiglia abbonda, ed è un’ottica necessaria per qualunque buon sindaco avesse preso le redini l’amministrazione nel giugno 2013, mettendosi alla guida di un ente profondamente danneggiato da strategie e metodi bonariamente definibili come “sprovveduti” e per nulla lungimiranti, fondati su una eccessiva fiducia nel contesto e nel tessuto cittadino, completamente avulsi da una consapevole e protettiva politica di medio-lungo termine. La strategia dell’amministrazione, pur necessariamente partita da una tassazione elevata, ha garantito la conservazione dei servizi sociali oltre ad un panorama di interessanti interventi ed iniziative (innovazione, turismo, intercettazione di risorse esterne), scenario ancor più lodevole visto il clima di ristrettezze. Nel futuro apprezzeremmo una maggiore attenzione al quadro manutentivo del patrimonio nella consapevolezza che bandi e finanziamenti regionali ed europei, nonché l’applicazione del regolamento sui beni comuni, potranno garantire quelle risorse che i tagli progressivi da parte dello Stato hanno miseramente e drasticamente ridotto. Se dal 2016 si potranno nuovamente avere i piedi per terra su un appoggio stabile e lo sguardo rivolto a positive prospettive di sviluppo lo si deve a questa strategia capace, in maniera a tratti insperata, di riportare nei ranghi il bilancio del Comune e di accelerare il risanamento di quel debito talvolta dipinto nelle tinte scure del dissesto economico-finanziario. In questo chiaro contesto, manifestiamo con la massima determinazione la nostra volontà di perseverare in azioni e comportamenti consapevoli e coerenti con la dimostrata serietà di governo della città. Paradossalmente, invece, vediamo esercizi di esternazione che indicano quale via di sviluppo della città nuovi processi di indebitamento plurimilionario: proposte, inaccettabili, che recano la medesima firma di persone e forze politiche protagoniste della stagione dei bilanci superindebitati del Comune di Siena, che abbiamo purtroppo ereditato. Non vogliamo essere partecipi e coinvolti in un meccanismo che non condividiamo e non sosteniamo, che non ha seguito nessuna forma di condivisione né discussione all’interno dei tavoli di maggioranza. Non siamo disponibili ad avallare un ritorno, né responsabile, né possibile né foriero di alcuna prospettiva seria di sviluppo, al processo d’indebitamento, già palesemente disastroso, con l’aggravante di far di nuovo appello alle tasche dei cittadini. Più in generale, sosteniamo che la politica che crei condizioni di sviluppo e ricchezza debba sostituire la politica come distribuzione. Siamo invece pienamente convinti sostenitori di tutte le manovre di efficientamento ed ottimizzazione della macchina amministrativa così come pienamente supporteremo ogni scelta volta al reperimento di fondi e capitali, sia di sviluppo che strutturali, che rispettino inderogabilmente criteri di sostenibilità. Nessuna nostalgia del passato, insomma. Errare è umano, ma perseverare…
Siena Cambia