L’uomo, negli ultimi 8 anni, ha utilizzato i sistemi informatici per mettere a segno con l’inganno molteplici acquisti e vendite, tutti effettuati sulla rete Internet. A quanto risulta dalle indagini solo a Siena le truffe andate a buon fine sarebbero almeno 15, ma le investigazioni riguardano numerose altre città come Arezzo, Grosseto, Cosenza, Lecce, Salerno, Teramo, Treviso, Bergamo e Foggia.
Nell'operazione sono impiegate la Sezione di Polizia Giudiziaria, la Polizia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena e la Polizia Postale e delle Comunicazioni locale.
A conclusione dell’operazione”Big Screen” è emerso che P. M., queste le iniziali dell’indagato, senese cinquantenne, ormai da 7-8 anni si rifiutava di avviare una stabile e regolare attività lavorativa, traendo maggior profitto dalle attività delittuose commesse, dapprima, alla “vecchia maniera” facendo acquisti mediante l’emissione di assegni a vuoto od altri artifizi dopo aver indotto in errore i titolari di esercizi commerciali senesi, poi, come fosse un’evoluzione della sua professione, utilizzando i sistemi informatici; tutto questo nonostante sia stato più volte condannato e sottoposto a procedimenti penali – ben 15 volte è stato iscritto nel registro degli indagati soltanto nella nostra città dal 2006 ad oggi.
Unico il modus operandi del truffatore: partecipava a molteplici aste on line simulando l’acquisto di vario materiale elettronico, creando e/o sostituendo continuamente gli indirizzi di posta elettronica, in modo da trarre in inganno i venditori che gli facevano recapitare la merce, credendo che avesse già provveduto al pagamento, prodotti che poi lo stesso vendeva in maniera fittizia a terzi aspettando il corrispettivo dagli acquirenti, mediante vaglia postale e ricariche postepay, senza mai consegnare quanto promesso in vendita.
Sia per garantirsi l’impunità che per non essere individuabile o classificabile come pessimo o ottimo acquirente/venditore, riusciva a non avere feed back di alcun tipo attraverso il frequente ricambio dei propri dati nella piattaforma E-Bay, carpiti a degli sconosciuti utilizzando sia dati anagrafici falsi che appartenenti a persone realmente esistenti, circostanza che gli consentiva di ingannare facilmente gli acquirenti che si fidavano dei convenienti prezzi di vendita.
Proprio a causa della modalità con le quali metteva a segno i reati alcune malcapitate vittime sono state a loro volta esposte all’azione penale e sottoposte ad indagini.
Nell’abitazione dove il truffatore viveva, in seguito alla perquisizione, gli investigatori hanno trovato numerosi oggetti utilizzati per le attività illecite, come telefoni cellulari, computer portatili, modem ed un televisore LCD 37 pollici, che sono stati sequestrati.
Le accuse nei suoi confronti sono di truffa, calunnia e falsità in scritture private commesse a Siena. con il vincolo della continuazione, ai danni di almeno 15 vittime.