Sono organizzate dall'associazione Archeosofica di Poggibonsi e prenderanno il via domani, giovedì 7 maggio alle 18, all’Accabì
POGGIBONSI. Prende il via domani, giovedì 7 maggio alle 18, il ciclo di tre conferenze su “Universo fra mito e scienza” organizzato dall’associazione archeosofica di Poggibonsi con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Gli altri due incontri sono in programma per i giovedì 14 e 21 maggio. Tutti ad ingresso gratuito si svolgeranno sempre alle 18 e presso la sala conferenze dell’Accabì. Ogni conferenza si occuperà di un tema specifico.
Giovedì 7 maggio “Origine e significato delle costellazioni”
Che cosa rappresentano le Costellazioni? Sono solo il frutto dell’immaginazione di astronomi antichi desiderosi di mettere ordine nel caos del cielo notturno? O nascondono un messaggio tanto importante da essere stato volutamente impresso nel grande “libro del cielo”? Anche se i nomi delle Costellazioni cambiano, a seconda dei tempi e le Nazioni, il significato simbolico è rimasto inalterato. Ci aspetta un viaggio alla scoperta delle origini e dei significati di queste immagini celesti che testimoniano il grado di conoscenza arcaica posseduta e custodita dai centri sapienziali di civiltà ormai scomparse.
Giovedì 14 maggio “L’uomo e l’universo vivente”
Che relazione intercorre tra Micro e Macrocosmo, cioè uomo e universo? Anticamente vi fu una costante ricerca per capire le leggi e i fondamenti di quella che possiamo definire: risonanza antropo-cosmica. Per questo motivo l’osservazione del cielo, del movimento dei pianeti, delle stelle fisse che furono catalogate e raggruppate in Costellazioni, la costruzione di colossi di pietra come Stonehenge, le Piramidi di Giza e la Sfinge, i Colossi di Memnone, il Tempio di Karnak, la Piramide di Kukulchan, Machu Picchu e molti altri, rimangono testimoni indelebili di questa straordinaria conoscenza e della ricerca, da parte dell’uomo in cammino, di una sintonia con l’“Universo Vivente”.
Giovedì 21 maggio: “Rivoluzione astronomica e tradizione ermetica”
Quando alla fine del ‘400 si scoprirono le dottrine ermetiche e vi fu il progressivo affermarsi del neoplatonismo, l’uomo si concepiva parte integrante della Natura ed al tempo stesso se ne distingueva per affermare prepotentemente il proprio libero arbitrio. Si scoprivano nuovi mondi e si teorizzava un nuovo universo: Copernico formulava l’ipotesi di universo eliocentrico e da qui l’inizio della Rivoluzione astronomica. Il metodo sperimentale e lo studio del Libro della Natura sono i mezzi con i quali si indaga tutto lo scibile umano ben consapevoli di ciò che è scritto nei libri ermetici: “Il vero senza menzogna, è certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una”.