"Dichiarazioni poco rispettose dell'autonomia decisionale della società"
SIENA. l Consiglio di Amministrazione di Patto 2000 ritiene le dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale del Partito Democratico senese Niccolò Guicciardini non solo del tutto fuori luogo, ma anche poco rispettose dell’autonomia decisionale propria di una società consortile come Patto 2000. Società che opera, come da missione statutaria, nell’interesse del proprio ampio territorio di riferimento costituito da tre province comprendenti due regioni; che svolge funzioni per conto di una struttura di vertice dello Stato e dunque dalla rilevanza nazionale quale il Ministero dello Sviluppo Economico, e soprattutto che si muove nell’interesse dei propri soci, di cui il 49% privati, tra banche e associazioni di categoria.
Guicciardini è il rappresentante di un partito politico, e non ci pare dunque titolato a sindacare, né in qualità di rappresentante istituzionale né in quella di socio privato, sulle decisioni assunte da un’Assemblea dei soci nel libero esercizio delle proprie funzioni. Esercizio normato dal codice civile a garanzia del legittimo svolgimento dell’attività di Patto 2000, secondo criteri propri del diritto societario e non sulla base di dinamiche partitiche che nulla hanno a che vedere con la vita della società. Un esercizio che tutti oggi riconosciamo non debba infatti venire indebitamente condizionato dagli interventi politici dei partiti che, come tra l’altro riconosciuto contraddittoriamente rispetto al suo intervento dallo stesso Guicciardini, non devono “occuparsi delle poltrone ma dall’efficacia e dell’efficienza delle partecipate”.
L’efficienza della società è stata riconosciuta unanimemente dai tutti i soci intervenuti all’Assemblea, che hanno avuto solo parole di apprezzamento per il lavoro compiuto e di incitamento ad andare avanti nella direzione intrapresa. Tanto che il rinnovo del cda, sul quale i soci hanno avuto tutto il tempo di meditare vista la convocazione dell’Assemblea nelle modalità e tempistiche dovute, è stato deliberato con il voto contrario di un solo socio, a dimostrazione che quella “condivisione” e quella “serenità” auspicate da Guicciardini sono state ampiamente trovate tra i soli soggetti legittimati ad occuparsi della questione, ovvero i soci, e nell’unico luogo deputato a farlo, ovvero l’Assemblea dei Soci. In nessun’altra “stanza” e con nessun altro interlocutore sarebbe stato legittimo operare e decidere per conto della società.
Libero il Segretario, nella sua autonoma ma, in questo contesto, ininfluente valutazione personale, di non ritenere i componenti del cda idonei al compito da svolgere in quanto dalla eccessiva “anzianità di servizio”. E altrettanto libero di assumersi l’onere, alquanto ambizioso, di chiedere a ben 93 soci di fare un passo indietro rispetto alle proprie decisioni; ma libera anche l’Assemblea dei soci – al contrario di Guicciardini legittimata a decidere – di non condividere tale giudizio e di rinnovare ad ampia maggioranza la fiducia al cda uscente.
In merito alla questione dei compensi questo cda ci tiene a precisare che il costo complessivo delle indennità per gli amministratori, già da tempo ridotti a tre sole unità, è pari a 19.152 lordi annui. Siamo certi che il Segretario, una volta meditato con più attenzione sulla confusione fatta nel suo intervento tra attività politica e responsabilità nella gestione di una società consortile, potrà ben riconoscere l’esiguità dei costi, soprattutto se paragonati ad altre realtà di società partecipate.
Relativamente agli anni di presenza di Marco Ciarini nella organi amministrativi ci parrebbe utile conoscere se la definizione di “eccesso” fatta da Guicciardini vada ricondotta nello specifico alla nostra società, oppure abbia carattere generale ed il computo dell’anzianità vada fatto anche sommando le esperienze in più partecipate. In questo caso infatti ci chiederemmo il perché l’attenzione di Guicciardini non si rivolga anche ad amministratori di società, consorzi o ambiti ottimali che complessivamente sommano un’anzianità di servizio ben superiore.