Sul palco della Corte dei Miracoli si alterneranno The Last to Knows, Sweet Jane and Claire, Delay Lama. Aftershow con dj Skemp
SIENA. Una giornata particolare, in un momento particolare. È il 25 aprile al Manicomio, ovvero alla Corte dei Miracoli, luogo al centro dell’attenzione pubblica in questi giorni e che vede dinanzi a sé la minaccia concreta di chiudere battenti. Ma domani (ingresso libero) sarà una grande festa per tutti, con live a partire dalle 19 e ben tre gruppi ad alternarsi sul palco: The Last to Knows (country garage), Sweet Jane and Claire (garage psych) e i Delay Lama (electric monk’s psychofunk). A concludere degnamente la serata ci penserà uno dei resident dj della Corte dei Miracoli, Skemp, ed il suo rock‘n’roll a 90°. I The Last To Knows nascono nel 2006 come band country, folk e blues. I punti di riferimento sono Hank Williams, Bob Dylan, Neil Young, Creedence Clearwater Revival, Townes Van Zandt e Waylon Jennings. La band guarda alle proprie radici e influenze con rispetto e ammirazione, ma senza volontà di emulare o eccessiva nostalgia. Hanno una ricca attività live che li ha portati a suonare le proprie canzoni in più di cento concerti negli ultimi anni in locali di Toscana, Marche, Veneto, Molise e Lombardia. A novembre 2013 è uscito l’album Divide per l’etichetta milanese indipendente Mind Pollution records, del circuito Swamp. L’album è stato registrato all’Outside Inside Studio di Montebelluna (Treviso) sotto la direzione di MojoMatt (Mojomatics) e masterizzato da Carl Saff a Chicago. Il full length riflette l’anima del gruppo, con atmosfere ora dolci ora spietate. Nel 2011 the Last to Knows sono stati scelti come partecipanti al progetto “La Toscana che suona” della Fondazione Arezzo Wave Italia. Selezionati per tre edizioni consecutive del festival Italia Wave, nel 2010 hanno raggiunto le finali regionali.
“Quando si ascolta cattiva musica è un dovere affogarla nella conversazione” citando Oscar Wilde gli Sweet Jane and Claire da questo punto di vista sono molto introversi e non palano mai; credono fortemente nel potere e nelle forza nelle proprie influenze musicali e ne vanno fieri. Da li ricevono l’impulso, lo metabolizzano e lo fermano nel tempo in una dimensione sonora propria, lunatica e vulnerabile. E’ difficile etichettarli per genere, si auto definiscono “Electro garage,psych, underground” dando ampia libertà interpretativa a queste 4 parole. Il trio, un tempo quintetto e poi quartetto è composto da Luca Zotti (voce,chitarre e synth) Giulio Izzo (Basso, synth) Rocco Pedicini (batteria) proviene da un piccolo paesino della provincia di Benevento terra, dicono, ostile e contraria allo sviluppo culturale e musicale in fase evolutiva; ne consegue quindi uno spirito di sacrificio maggiore e grande tenacia per portare questo progetto nel “luogo” dove loro sognano da tempo. Per loro è una ragione vitale e agiscono secondo natura e sarebbero disposti a mettere da parte “tutto”. La band inizia a muovere i primi passi incidendo le sue prime due canzoni nella primavera del 2012 (Rab-bit, Lady Rainbow) e suonando da subito in giro per l’Italia facendosi un piccolo stuolo di sostenitori; continuando a lavorare sul tipo di sonorità da raggiungere e una scrittura che al tempo stesso disorienti e accarezzi. Sweet Jane and Claire arriva dopo poco più di un anno a realizzare il primo disco: Sticky Caramel Mind completamente auto prodotto il lavoro ha riscosso ottimi feedback dalla critica nazionale e internazionale tra passaggi radio e recensioni. Hanno avuto il piacere di suonare in giro con un tour che ha toccato il sud e centro Italia conclusosi con l’apertura del concerto di Matt Elliott al George Best di Napoli e la partecipazione al DISORDER FEST vincendo le selezioni tra 40 band. La loro sperimentazione sonora incontra i linguaggi del pop e si fonde in una forma canzone electro clash intuitiva e godibile in cui è sempre presente una componente melodica. Nel 2014 vengono ingaggiati dalla Go Down Records concependo il secondo lavoro da studio “We are ready for the electric chair”in cui si percepisce l’abissale differenza di forma e contenuto con il primo album dovuta a continui cambi di formazione e stilistici: “Abbiamo perso solo dei vagoni, dicono, ma il treno continua a viaggiare e scintillare”.
Il Delay Lama è un monaco tibetano elettrificato, oppure, ed anche, un robot con una storia, usi e costumi. I Delay Lama sono un gruppo musicale. Antonio e Luciano si mettono a suonare assieme nel 2008 a Pisa. Delle tastiere attaccate al computer e una batteria. Quasi subito compaiono dei microfoni con attaccati dei pedali-delay. Non ricordo di aver mai visto i microfoni senza pedali-delay. Sulla batteria, al posto dei piatti, ci sono delle lastre di metallo. Comincia così, nella stanza di Luciano. Al gruppo si unisce dopo poche prove Marko al basso. I tre si conoscevano già, più che altro per esperienze di improvvisazione. All’inizio si riversa nel gruppo tutto quello che i tre fanno, ingombrando il palco del loro primo concerto del 2009 con innumerevoli strumenti. Clarinetto, pianoforte, santur, pedali vari e oggetti per usi rumoristici, oltre a quello che diventerà poi il set fisso del gruppo: basso, batteria, synth e voci. A fine 2010 viene registrato ”PEACE AND PROG”, EP di 4 tracce, che testimonia la virata strumentale di quello che è diventato un power trio. L’ibrido iniziale cerca una direzione. E la direzione è cercare un’altra ibridazione. Dopo un po’ di live in giro per l’italia, prende forma il primo “album lungo” del gruppo. “HABLACABLAH” esce per Technicolor Dischi nell’aprile del 2013. Nel disco, oltre ai nostri tre, suonano diversi ospiti provenienti da ambienti diversi, dando il loro contributo alla creazione di quello che i DELAY LAMA cercano: un ibrido che si riproduca. Beppe Scardino al sax baritono e clarinetto basso, Marina Mulopulos alla voce, Alessandro Baris e Macello Orlando alla chitarra elettrica. Con quest’ultimo (chitarrista degli indescrivibili DISPO), i Lamas cominciano a portare sui palchi il loro lavoro, ben coscienti di una cosa fondamentale. Un robot perfetto sbaglia.
INGRESSO LIBERO – opening 17:30-2:30