SIENA. Soddisfazione della Cia Siena per l’approvazione dell’emendamento che mantiene l'esenzione dell'Ici per i fabbricati rurali. L’anomala tassazione dell’Ici sui fabbricati rurali, come sollevato dalla Cia senese nelle scorse settimane, interessava per il momento i comuni di Montalcino e Piancastagnaio. Ora la parola passa alla Camera ed è auspicabile che anche in questa sede venga confermato.
"In questo modo – sottolinea il presidente della Cia Siena, Roberto Bartolini – si porrebbe fine ad una delicata e controversa vicenda che potrebbe, se non risolta, avere pesanti conseguenze per gli agricoltori. Infatti, già nelle scorse settimane alcune aziende di Montalcino e Piancastagnaio hanno ricevuto da parte dei comuni avvisi di accertamento per richiedere il pagamento dell’Ici sui fabbricati degli ultimi cinque anni. Una situazione complessa che genererebbe forti contrasti fra gli enti locali ed i possessori dei fabbricati asserviti all’esercizio dell’attività agricola".
D’altronde, la Cia senese ha sempre sostenuto che si tratta di un’imposizione arbitraria e in queste ultime settimane aveva sollecitato tutti i ministri competenti affinché intervenissero, attraverso un’interpretazione autentica della norma, in maniera da evitare l’insorgere di un inutile e dannoso contenzioso che non avrebbe alcun effetto se non quello di accentuare il senso di sfiducia del mondo agricolo nei confronti delle istituzioni pubbliche.
La Cia aveva, pertanto, chiesto un pronto intervento da parte del governo per risolvere al più presto una questione, quella dell’Ici sui fabbricati rurali, che altrimenti rischia di aprire un dannoso e ingiustificato contenzioso che può mettere in seria difficoltà l’attività imprenditoriale di moltissime aziende agricole.
Ora il voto di Palazzo Madama rappresenta un significativo passo avanti per la definitiva soluzione del problema. L’ultima parola spetta, comunque, a Montecitorio che deve approvare il decreto entro il prossimo primo marzo, pena la decadenza. Per la Cia Siena è, dunque, necessario procedere spediti per eliminare un’imposta ingiusta e penalizzante per migliaia di agricoltori.
"In questo modo – sottolinea il presidente della Cia Siena, Roberto Bartolini – si porrebbe fine ad una delicata e controversa vicenda che potrebbe, se non risolta, avere pesanti conseguenze per gli agricoltori. Infatti, già nelle scorse settimane alcune aziende di Montalcino e Piancastagnaio hanno ricevuto da parte dei comuni avvisi di accertamento per richiedere il pagamento dell’Ici sui fabbricati degli ultimi cinque anni. Una situazione complessa che genererebbe forti contrasti fra gli enti locali ed i possessori dei fabbricati asserviti all’esercizio dell’attività agricola".
D’altronde, la Cia senese ha sempre sostenuto che si tratta di un’imposizione arbitraria e in queste ultime settimane aveva sollecitato tutti i ministri competenti affinché intervenissero, attraverso un’interpretazione autentica della norma, in maniera da evitare l’insorgere di un inutile e dannoso contenzioso che non avrebbe alcun effetto se non quello di accentuare il senso di sfiducia del mondo agricolo nei confronti delle istituzioni pubbliche.
La Cia aveva, pertanto, chiesto un pronto intervento da parte del governo per risolvere al più presto una questione, quella dell’Ici sui fabbricati rurali, che altrimenti rischia di aprire un dannoso e ingiustificato contenzioso che può mettere in seria difficoltà l’attività imprenditoriale di moltissime aziende agricole.
Ora il voto di Palazzo Madama rappresenta un significativo passo avanti per la definitiva soluzione del problema. L’ultima parola spetta, comunque, a Montecitorio che deve approvare il decreto entro il prossimo primo marzo, pena la decadenza. Per la Cia Siena è, dunque, necessario procedere spediti per eliminare un’imposta ingiusta e penalizzante per migliaia di agricoltori.