Le organizzazioni chiedono il rispetto del significato e del valore sociale di queste festività
SIENA. Le organizzazioni sindacali del commercio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil della Toscana ribadiscono la netta contrarietà alle aperture dei negozi per le prossime festività civili e religiose e chiedono il rispetto del significato e del valore sociale di queste festività.
“Le liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive – spiegano i sindacati – si sono rivelate negative, non hanno realizzato quegli obiettivi che il Governo aveva ‘venduto’: non hanno portato nessun aumento dell’occupazione e nemmeno dei consumi ed hanno peggiorato le condizioni di lavoro, aumentato la precarietà e l’assenza di ogni regola minima di concertazione sulla programmazione delle aperture e degli orari di lavoro”.
Filcams, Fisascat e Uiltucs riconfermano la necessità di modificare la Legge sulle liberalizzazioni, esprimendo un giudizio negativo sull’operato del Governo che ad oggi vede la discussione sulla proposta di Legge ferma al Senato.
“Manifestano nuovamente la necessità – aggiungono le organizzazioni sindacali – di rimettere la materia delle aperture domenicali e festive e delle aperture commerciali alle competenze Regionali e Comunali attraverso il confronto fra le parti Sociali, per un modello sostenibile del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi che queste festività rappresentano”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil regionali hanno quindi proclamato lo sciopero e l’astensione dal lavoro per l’intera giornata di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, e 1 maggio.