Adusbef e Federconsumatori vogliono vederci chiaro
ROMA. Troppe ombre sul consulente scelto da Procura Roma che indagava da un anno sulla responsabile del debito pubblico italiano, Maria Cannata, nell’ambito del procedimento per il quale la procura ha chiesto l’archiviazione, in merito agli accertamenti giudiziari riguardanti 2,6 miliardi versati dal Tesoro a Morgan Stanley per la chiusura anticipata di un contratto derivato, tra fine 2011 e inizio 2012.
La procura avvalendosi di una consulenza tecnica del prof. Ugo Pomante, ha chiesto al Giudice per le indagini preliminari di archiviare il procedimento, non avendo riscontrato violazioni di legge, su ipotesi di reato riguardanti manipolazione del mercato, truffa aggravata ed abuso d’ufficio, anche per analogo procedimento in materia di derivati, pendente presso il Tribunale dei ministri, nei confronti di Mario Monti (ministro dell’Economia fino al luglio del 2012) e Pier Carlo Padoan (ministro da fine febbraio 2014).
Adusbef e Federconsumatori, che avevano denunciato alle Procure la chiusura del contratto con Morgan Stanley costato 2,6 miliardi di euro, che alimenta da anni sospetti e polemiche, così come l’intera operatività del Tesoro sui derivati, esprimono perplessità e riserve sul consulente tecnico scelto dalla procura di Roma (il professor Ugo Pomante dell’Università di Roma Tor Vergata), fondatore di una società di consulenza Benchmark & Style, che ha assistito la banca di affari Merryl Lynch, nei negoziati sui derivati tossici appioppati alla Regione Puglia.
L’ampio margine di opinabilità che caratterizza le valutazioni di ordine economico e la complessità delle variabili in campo – scrivono i magistrati– potranno certamente continuare ad alimentare giudizi divergenti e confronti, anche radicali, nelle diverse sedi in cui saranno osservati i fatti esaminati. Ma nel campo del diritto penale, connotato dall’esigenza di un saldo ancoraggio ai fatti e di un rigoroso riferimento alle figure di reato tipizzate dal legislatore, si deve concludere che non sono ravvisabili gli elementi oggettivi dei reati ipotizzati» e che quindi il direttore generale del Mef Maria Cannata «è esente da responsabilità».
Poiché al contrario del Pm di Roma Nello Rossi e del Procuratore capo Pignatone, riteniamo che quel pagamento sull’unghia di 2,6 miliardi di euro ad una Banca di affari dalle porte girevoli con il Tesoro, senza attivare consulenze legali almeno dell’avvocatura dello Stato, fosse stato imprudente causando un danno ingente all’erario, proprio nel momento in cui il governo Monti approvava riforme lacrime e sangue per i lavoratori, culminata con lo scandalo di decine di migliaia di ‘esodati’ gettati con le loro famiglie nella più totale disperazione, Adusbef e Federconsumatori, presenteranno istanza di opposizione all’archiviazione, dopo aver acquisito la consulenza tecnica sulla quale pare basarsi l’intero impianto assolutorio.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)