MONTEPULCIANO. L’associazione Culturale Arte da Parte presenta “Sangue D’Enea” Tradizioni bulle nella Roma dei primi del ‘90. Da Giggi Zanazzo a Pio Pzzicaria, Da Bartolomeo Rossetti a Goffredo Ciaralli, Appuntamento a Domenica (29 Marzo) nei locali dell’Associazione: Vicolo degli Orti, 3 . Orario spettacoli ore 18,00 ed ore 21,00 (posti limitati – necessaria prenotazione. Tessera Associativa obbligatoria – 5 € Info 3489132762).
il Progetto “Sangue d’Enea” nasce con lo scopo combattere il Bullismo cercando di far conoscere il vero significato del termine “Bullo” e i personaggi che si sono fregiati di questo nome. Per alcuni deriva dalla parola tedesca “bühle” che significa amatore, amante; per altri dall’olandese boel cioè fratello. Quindi del tutto privo della negatività che gli si attribuisce. Oggi si tende a definire il bullo un arrogante, violento, teppista senza scrupoli. In realtà il Bullo a Roma, e solo a Roma, ha una sua storia ben precisa, che ha contraddistinto un epoca ed è un fenomeno basato sul desiderio di affermazione personale, di supremazia sul branco ma senza secondi fini o scopo di lucro. Il bullo usava il suo ascendente sul rione in modo disinteressato, non riscuoteva tangenti ma cercava solo un narcisistico modo per mettere in mostra il proprio esibizionismo. La competizione era alla base di tutto, comprese le continue sfide con i bulli di altri rioni. Un bullo teneva al suo nome (o soprannome) e al suo onore, che non doveva essere sporcato da nessuna azione disonorevole. Essere di parola era un imperativo categorico, la parola data era sacra ed intoccabile. Il bullo doveva dimostrare coraggio in ogni occasione e davanti ad un coltello non poteva rifiutarsi di battersi. Il bullo perciò non era considerato un prepotente ma un coraggioso. Aiutava chi aveva bisogno e per questo era amato. Era un leader o, come si dice a Roma, “er più”. Non erano santi, però neanche dei criminali ma la repressione, papale prima e governativa poi, fece scomparire anche il ricordo di certe usanze, e creò intorno alla figura del bullo l’alone negativo che ha oggi.
La rappresentazione “Sangue d’Enea” vuole rivalutare questi valori e far riscoprire le tradizioni più vere e popolari per sfatare l’idea che un bullo è colui che picchia e fa del male per divertimento e non ha nessun valore.
L’ Associazione Culturale “ARTEdaPARTE” con sede a Montepulciano in Vicolo degli Orti 3, è apolitica, si ispira a principi di solidarietà, non ha fini di lucro, opera per l’esclusivo perseguimento di finalità di promozione artistica e culturale ed ha tra le sue finalità:
– Diffondere l’Arte in tutte le sue espressioni;
– Promuovere i giovani talentuosi dando loro la possibilità di esprimersi e comunicare;
– Dare spazio a chi non ha la possibilità di esprimere le proprie doti creative, senza limiti di età, nazionalità, sesso e/o disabilità;
– Valorizzare tutte le categorie che appartengono alla parola Arte come Teatro, Scrittura, Pittura, Scultura, Musica, Danza, Fotografia, Artigianato, ecc…