L'analisi dei dati e il bilancio delle iscrizioni verranno presentati alla Consulta dei servizi educativi di Poggibonsi
POGGIBONSI. Scuole dell’infanzia, classi complete alle comunali e servizi garantiti sul territorio. Si sono chiuse da poche settimane le iscrizioni per il prossimo anno scolastico che vedrà per le scuole comunali 51 nuovi bambini e bambine a Luco e in via Risorgimento che si uniranno agli altri cento che compongono le classi di quattro e cinque anni.
“Complessivamente 151 bambini e bambine che frequenteranno le nostre scuole. Quest’anno fra l’altro – commenta l’assessore alle Politiche Educative Susanna Salvadori – i numeri sono stati positivi perché dopo alcuni anni le iscrizioni sono tornate a crescere tanto che i posti disponibili non hanno coperto tutte le richieste, che hanno trovato spazio nei servizi statali. Siamo orgogliosi del fatto che qui esiste un sistema dei servizi per l’infanzia che riesce a dare risposte a tutti. Quindi tutti i bambini e bambine di Poggibonsi trovano posto nella scuola dell’infanzia usufruendo dei servizi comunali, statali e privati”.
“Il contesto generale tuttavia – prosegue l’assessore – ci obbliga a riflettere sul futuro perché continuiamo ad assistere ad un calo demografico della popolazione 0-6 anni che si ripercuote nelle iscrizioni”. Prendendo i dati demografici vediamo emergere con forza il trend di decrescita su tutta la popolazione 0-14 anni. Dal 2010 al 2014 siamo passati da 4032 a 3915 bambini e ragazzi. In particolare tale decrescita è proprio nella fascia 0-6. Dai dati Istat vediamo che i bambini da 0 a 3 anni sono passati dal 2010 al 2014 da 1062 a 977 e quelli da 4 a 6 anni sono passati da 848 a 776. Cresce, o comunque resta sostanzialmente stabile, la popolazione da 7 a 14 anni: da 7 a 11 anni passa da 1342 a 1380, mentre nella fascia 12-14 anni passa da 780 e 782.
“Ciò che la nostra città deve tutelare – dice Salvadori – è il sistema dei servizi nel suo complesso che rischia di essere indebolito da questo trend di decrescita che ogni anno prosegue e che si riflette nel numero di iscrizioni generali. Elemento questo che per la scuola statale può avere ripercussioni importanti e può finire quindi per indebolire tutto il sistema. Inoltre quest’anno, come del resto in altri anni, si registra una flessione nelle iscrizioni complessive verso la scuola dell’infanzia anche rispetto ai numeri presenti all’anagrafe. La scuola dell’infanzia non è obbligatoria, quindi può accadere che le famiglie facciano altre scelte. Tutto questo purtroppo va a sommarsi al dato anagrafico di partenza e influenza fortemente il numero di classi”.
“Quando parliamo di servizi educativi – dice Salvadori – dobbiamo essere lungimiranti e non ci possiamo fermare al dato positivo delle iscrizione nelle scuole comunali. Serve a poco. E’ necessario tutelare l’intero sistema dei servizi e su questo ci adopereremo insieme alle dirigenze scolastiche. Riflettiamo per sapere governare al meglio la programmazione futura”. L’argomento sarà anche al centro della prossima Consulta dei Servizi Educativi che si svolgerà oggi pomeriggio (19 marzo).