SIENA. Susanna Cenni, deputato PD e membro della Commissione agricolura lancia un appello sulla questione della proliferazione di ungulati. "Arrivare, al più presto, a una proposta condivisa e sostenuta da tutte le forze parlamentari sull’emergenza ungulati, nell’interesse degli agricoltori e dei cittadini. Vorrei rassicurare i nostri agricoltori, i cacciatori, i residenti – spiega – che su questi temi il lavoro del Parlamento e della Commissione non si è affatto fermato, ma anzi, avvertiamo in tutta la sua urgenza la necessità di arrivare a soluzioni condivise. Da settimane abbiamo avviato una serie di audizioni di tanti soggetti interessati al tema per raccogliere dati certi e relazioni scientifiche che ci serviranno per produrre normative utili ad affrontare l'emergenza. Le normative dell’Unione Europea sul contenimento e sugli abbattimenti impongono, infatti, che gli interventi siano autorizzati da dati scientifici. Tali norme non sono ‘aggirabili’ e non dipendono, quindi, dalla buona volontà dei singoli amministratori. Non a caso più volte, in passato, ci sono state sentenze di sospensione a seguito di ricorsi”.
“Io credo – afferma Susanna Cenni – che la strada da perseguire dovrebbe individuare due possibili obiettivi da raggiungere: il divieto di nuove immissioni di ungulati e pesanti sanzioni per tutti coloro che lo faranno fuori dalla normale programmazione venatoria e l'individuazione di misure di urgenza che possano consentire alle Province ed alle Regioni, in possesso di monitoraggi e dati affidabili, di procedere alla programmazione e all’esecuzione di azioni di contenimento degli ungulati".
“In Toscana – conclude la deputata del Pd – i dati dell’ultima conferenza regionale sulla caccia del 13 e 14 febbraio scorsi, ci parlano di una popolazione di cinghiali in crescita, con circa 150 mila esemplari nei nostri boschi. Lo squilibrio esiste, nonostante che gli abbattimenti programmati dalla Regione arrivino ad eliminare circa 65 mila esemplari ogni anno. La proposta di legge avanzata dal presidente Claudio Martini, che introduce il divieto di foraggiamento degli ungulati sul territorio regionale è un primo passo. La strada della prevenzione è senza dubbio quella da percorrere per prima”.
“Io credo – afferma Susanna Cenni – che la strada da perseguire dovrebbe individuare due possibili obiettivi da raggiungere: il divieto di nuove immissioni di ungulati e pesanti sanzioni per tutti coloro che lo faranno fuori dalla normale programmazione venatoria e l'individuazione di misure di urgenza che possano consentire alle Province ed alle Regioni, in possesso di monitoraggi e dati affidabili, di procedere alla programmazione e all’esecuzione di azioni di contenimento degli ungulati".
“In Toscana – conclude la deputata del Pd – i dati dell’ultima conferenza regionale sulla caccia del 13 e 14 febbraio scorsi, ci parlano di una popolazione di cinghiali in crescita, con circa 150 mila esemplari nei nostri boschi. Lo squilibrio esiste, nonostante che gli abbattimenti programmati dalla Regione arrivino ad eliminare circa 65 mila esemplari ogni anno. La proposta di legge avanzata dal presidente Claudio Martini, che introduce il divieto di foraggiamento degli ungulati sul territorio regionale è un primo passo. La strada della prevenzione è senza dubbio quella da percorrere per prima”.