Approvata in consiglio comunale la mozione presentata da Giovanni Beninati e Elisa Bardelli
ASCIANO. Il Comune di Asciano avrà presto il registro dei Testamenti biologici. La mozione presentata e approvata in Consiglio comunale giovedì ha, infatti, come obiettivo quello di impegnare il Comune a prendere posizione rispetto alla questione del testamento biologico. Il documento della mozione è stato presentato dai due consiglieri di maggioranza che rappresentano all’interno del gruppo I Giovani Democratici di Asciano, Giovanni Beninati ed Elisa Bardelli. «L’istituzione del registro dei testamenti biologici è certamente un grande passo in avanti sul tema dei diritti – commenta Giovanni Beninati -, non soltanto per come inciderà sulla vita dei nostri cittadini e delle nostre cittadine, ma anche per il semplice fatto della sua istituzione. Il Consiglio Comunale è il primo livello istituzionale di confronto e dibattito e credo che riaprire questa discussione e molte altre come questa sui livelli locali possa essere un forte stimolo per i livelli superiori, Governo in primis, per portare il nostro Paese fuori da certe ambiguità del contesto normativo che, specialmente nel campo dei diritti, riflettono un’arretratezza culturale che dobbiamo assolutamente superare. L’Italia, infatti, sebbene sia tra i Paesi firmatari della Convenzione di Oviedo, non ne può far parte, non avendo dato seguito alla firma attraverso i necessari iter legislativi».
«E’ preciso dovere di ogni Stato democratico adoperarsi per riconoscere e garantire i diritti fondamentali degli individui – dichiara il segretario della sezione di Asciano dei Giovani Democratici Simone Mascelloni -, così come ci insegna la nostra Costituzione. Vorrei sottolineare che a queste tematiche si è dimostrato sensibile lo stesso Giorgio Giovannini, presidente del Consiglio di Stato. Durante la cerimonia di apertura dell’Anno Giudiziario 2015, infatti, ha sottolineato la centralità di questo argomento per l’ordinamento italiano».
«In un momento di forte crisi della politica e di grande disimpegno e delusione soprattutto tra i più giovani conclude Beninati -, questa è la dimostrazione che la politica, quando smette di parlarsi addosso e si occupa della vita concreta delle persone, ha ancora la forza di attrarre, travalicando le barriere generazionali».