La ricerca e l’innovazione per la sostenibilità dell’agricoltura e del settore alimentare chiavi di sviluppo e di pace
SIENA. La ricerca sostiene l’innovazione che è chiave di sviluppo e di pace. E’ questo il messaggio che viene lanciato oggi dall’Università di Siena, dove è in corso un grande convegno internazionale sul tema della sostenibilità nell’agricoltura e nella produzione alimentare – gli “stati generali” dell’agrifood – nel Mediterraneo. Trecentocinquanta tra scienziati, manager, alti funzionari di istituzioni pubbliche sono arrivati nel cuore della Toscana dal Nord Africa, dal Medio Oriente, dall’Europa e anche dagli Stati Uniti per confrontarsi sullo stato attuale e gli scenari futuri di questo settore, che rappresenta un asset fondamentale per tutta l’area.
Chiara e univoca è la posizione di tutti coloro che si sono riuniti provenendo da molti Paesi diversi, ma accomunati da una solida consapevolezza: l’agricoltura e le produzioni alimentari giocheranno un ruolo sempre più cruciale nella regione del Mediterraneo perché possono costituire le basi di uno sviluppo economico fondato sui principi della sostenibilità, condizione imprescindibile per la stabilità dell’area. E il mondo della ricerca e delle università è pronto per essere protagonista di un sistema di relazioni scientifiche capace di dialogare e agire per la cooperazione, l’innovazione, il progresso e la pace, nel rispetto della diversità delle culture.
“L’Università e la ricerca – ha detto il rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni – hanno una missione specifica, che è quella di promuovere conoscenza e innovazione per migliorare le condizioni di vita delle persone e favorire il progresso delle società. La crisi e le tensioni sociali nel Mediterraneo potranno essere risolte solo se si realizzerà uno sviluppo sostenibile diffuso, che terrà conto dell’ambiente, delle risorse, delle culture delle singole regioni. L’agrifood rappresenta in tutto il bacino, a nord e a sud, un settore fondamentale, che attraverso soluzioni concrete offerte dalla ricerca potrebbe esprimere un enorme e positivo potenziale, in grado di dare un importante contributo per affrontare le questioni che si stanno manifestando con drammaticità in questi ultimissimi anni. In questa fase, la ricerca vuole giocare il suo ruolo in quella che è una vera e propria diplomazia scientifica”.
Al termine dei due giorni di lavori, che l’Università di Siena ha organizzato come hub della rete per il Mediterraneo Sustainable Development Solutions Network (SDSN Mediterranean – parte di Sustainable Development Solutions Network – A global Initiative for the United Nations, guidato dall’economista Jeffrey Sachs e lanciato a settembre 2012 dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon), sarà sottoscritta la “Siena Declaration”, un documento condiviso, sintesi dei principi dello sviluppo sostenibile. Nel documento, cooperazione, iniziative di ricerca tra vari Paesi, individuazione di soluzioni concrete e problemi emergenti, coinvolgimento del mondo produttivo saranno indicati come pilastri dello sviluppo sostenibile. Alle Università, ai ricercatori e anche agli studenti il compito di portarli avanti e realizzarli.
“Non è un caso – ha concluso il rettore Riccaboni – che questa iniziativa abbia avuto origine a Siena, in Toscana, territori nel mondo sinonimi di rispetto dell’ambiente, di sviluppo sostenibile, di bellezza, di arte e di cultura. Vorrei ricordare la forte attenzione della Regione Toscana verso i temi di questa iniziativa, nell’ambito di Expo2015. La collaborazione della Regione è un ulteriore stimolo a promuovere la ricerca scientifica quale leva dello sviluppo economico e culturale del nostro territorio e della più ampia area del Mediterraneo”.
Nella giornata conclusiva, il focus si concentrerà sui temi del trasferimento tecnologico, degli investimenti e dell’uso delle risorse, offrendo il punto di vista più avanzato della scienza, delle istituzioni e dell’impresa. A questo proposito, saranno presentati i progetti, le “solution” – selezionati nelle settimane scorse, a seguito di un bando – che propongono soluzioni applicabili, con una forte portata di innovazione sostenibile.