L'addestramento si prefiggeva di inserire le attività esercitative a fuoco anche dei minimi livelli e in situazioni complesse
SIENA. Si è conclusa, presso il Poligono Militare di Carpegna, la fase finale del corso di specializzazione agli incarichi polifunzionali di fanteria del 186° Reggimento paracadutisti “Folgore” di Siena. Sono stati effettuati tiri con le armi individuali e di Reparto in dotazione, esercitazioni di squadra fucilieri e mortai, nella cornice di un supposto esercitativo warfighting ad alta intensità ed in condizioni ambientali estreme.
L’attività è stata organizzata e condotta al fine di conferire, al personale di recente ammissione nel servizio permanente, l’incarico di fuciliere e di mortaista, sotto la supervisione di una apposita commissione inviata dalla Scuola di Fanteria di Cesano.
In tale contesto, è stata effettuata la valutazione a fuoco delle squadre fucilieri paracadutisti mediante la condotta di attività tattiche quali: il movimento per il contatto, l’attacco speditivo contro posizioni scarsamente organizzate a difesa, lo sfruttamento del successo e il ripiegamento in situazione di contatto. In particolare, è stata verificata la corretta conoscenza dell’addestramento individuale al combattimento, l’esecuzione del movimento in combattimento con alternanza di fuoco e movimento e la gestione del fuoco di accompagnamento erogato da una base di fuoco dotata di armi di reparto e da un nucleo tiratori scelti. Il personale con incarico mortaista ha inoltre condotto un’intensa attività di fuoco a tiro curvo, che ha incluso rapidi cambi obiettivo e modalità di intervento. Al fine di realizzare un elevato realismo addestrativo, già conferito dalle attività a fuoco, i Comandanti di squadra sono stati addestrati anche all’esecuzione delle procedure di cooperazione con la 3^ dimensione, mediante l’effettuazione di missioni addestrative di supporto aereo ravvicinato di “emergenza” su obiettivi di opportunità, rinnovando l’oramai consolidata osmosi addestrativa creatasi con gli equipaggi degli elicotteri da ricognizione e scorta “Mangusta” del 48° Gruppo del 7° Reggimento “Vega” dell’Aviazione Esercito.
L’addestramento si prefiggeva di inserire le attività esercitative a fuoco anche dei minimi livelli e in situazioni complesse, nelle quali, secondo i fondamenti del Comando Decentralizzato, il Comandante sul campo, oltre a manovrare efficacemente la sua unità sul terreno, deve saper impieghare l’ampia gamma di supporti operativi, che possono concorrere alla sua missione quali “moltiplicatori di potenza”.
In conclusione, i neo fucilieri e mortaisti del 186° Reggimento “Folgore”, superata con successo la prova, rientrano ora nei ranghi delle rispettive compagnie, consci più che mai del ruolo fondamentale che l’iniziativa e la preparazione di ogni singolo paracadutista hanno per l’efficacia complessiva dell’unità .