SIENA. La sconfitta contro Empoli ha complicato la corsa playoff, ma la Virtus non ha intenzione di mollare. A 6 partite dal termine della fase regolare, la formazione rossoblu vuole provare a vincerle tutte e sperare in qualche passo falso delle concorrenti. Il primo impegno di questo mini campionato sarà domani sera alle 21.15 a Firenze contro l’Olimpia Legnaia (radiocronaca diretta su Radio Siena), una gara certamente non facile da affrontare. L’assistant-coach Maurizio Tozzi, che in virtù della squalifica di Ricci domani sera guiderà la Virtus dalla panchina, ci presenta la gara.
Maurizio, dopo la sconfitta interna contro Empoli, adesso l’unico obiettivo è vincerle tutte e sperare in qualche scivolone delle altre…
«Purtroppo non siamo più completamente i soli padroni del nostro destino. Abbiamo chiesto ai ragazzi una sola cosa: non cambiare di una virgola mentalità e approccio».
Legnaia è certamente avversario ostico da affrontare, soprattutto fuori casa. Cosa ti aspetti da questa partita?
«Legnaia sta facendo una seconda parte di campionato egregia, da squadra importante. Abbiamo molto rispetto e considerazione di loro, ma le nostre motivazioni restano ancora tante. Fisicamente stiamo bene, in palestra i ragazzi sono concentrati e collaborativi come sempre».
Ti aspetti una reazione d’orgoglio da parte dei ragazzi dopo la beffa di domenica scorsa?
«Io mi aspetto e auspico la solita Virtus, dunque concentrata ed energica. Secondo me non dobbiamo pensare a chissà quale dimostrazione da dare. Siamo consapevoli di avere commesso errori ma dobbiamo esserlo anche dei nostri tanti meriti avuti in tutta la stagione».
All’andata non ci fu partita, ma Legnaia si presentò senza Temoka e Pinna. Pensi che la chiave del match possa passare dalla difesa su loro 2?
«Sappiamo benissimo che quella non era la vera Legnaia. E’ chiaro che il loro peso sotto canestro è maggiore del nostro e limitarlo può essere una chiave. Ci vorrà però anche altro».
Complice la squalifica di coach Ricci, torni in panchina da capo allenatore in un campionato senior dopo quasi 2 anni. Come stai vivendo questo ritorno in veste di head coach?
«A me dispiace solo di non essere tutti insieme in una partita così importante, credo sinceramente che Daniele avrebbe meritato di esserci. Per il resto si parla di una partita di basket, si gioca in 5 contro 5 e dura 40 minuti. Sto allenando con continuità da 15 anni, se bene o male non sta a me
dirlo e per questo non mi sento catapultato in una realtà che non conosco. Potrò contare sull’apporto di Edoardo e sulla collaborazione di tutti i ragazzi, dunque non sono solo io a giocare la partita ma tutto il gruppo. Non puoi avere la passione di allenare con la paura di prendere responsabilità. Questo vale dalla C1 al minibasket».