FIRENZE, Spazio ai disoccupati tra gli scrutatori nei seggi elettorali. L’aveva proposto il presidente della Toscana Enrico Rossi e oggi la giunta ha dato il via libera alla proposta di legge che modifica le norme per le elezioni regionali in Toscana e la composizione degli uffici elettorali. Il testo passa adesso all’esame del Consiglio regionale. La crisi economica non è ancora dietro l’angolo e fa ancora sentire effetti pesanti sull’occupazione. “Abbiamo così inserito tra i criteri con cui le commissioni comunali sceglieranno gli scrutatori – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi – quello dell’essere disoccupati e iscritti ai centri dell’impiego. Di più: abbiamo chiesto di dare a questi la priorità”.
In tutta la Toscana ci sono quasi quattromila sezioni elettorali. Gli scrutatori sono dunque quasi sedicimila, pagati per due o tre giorni di impegno (il sabato pomeriggio, la domenica e il lunedì se si voterà anche il giorno dopo) 120 euro, venticinque in più se contemporaneamente si vota anche per qualcos’altro. “Non sono grandi cifre – dice Rossi -, ma ci sembrava giusto che nell’offrire questa possibilità venissero prima i disoccupati”.
La norma naturalmente varrà solo per le elezioni regionali: le altre consultazioni sono infatti regolate dalla legge dello Stato. Né cambia il modo con cui gli elettori di un comune si dichiarano disponibili a ricoprire l’ufficio. Per essere nominati scrutatori occorre infatti fare domanda. La possono fare gli elettori che hanno adempiuto agli obblighi scolastici e va fatta entro la fine di novembre dell’anno precedente alla consultazione elettorale.
Come funziona
Per il futuro dunque chi avanza la richiesta dovrà autocertificare se è o meno disoccupato e trentacinque giorni prima della data stabilita per le votazioni dovrà anche confermarlo. Tra venticinque e venti giorni prima del voto avviene la nomina. Per le prossime elezioni regionali non ci sono chiaramente i tempi per fare tutto questo: gli albi sono già chiusi. Chi già aveva fatto però domanda ed è al momento senza lavoro può presentare, entro quindici giorni dall’approvazione delle legge, un’autocertificazione di cui le commissioni comunali terranno conto.