SIENA. Vaalbara inaugura il 14 febbraio alle ore 19 e sarà visibile dal 17 febbraio al 12 aprile in Galleria FuoriCampo. Tra i lavori esposti Effetto Majorana (la solfatara, recording of disapperance) 2014, video inedito, realizzato da Giovanni Giaretta e Renato Leotta, che documenta alcuni esercizi di sparizione nello spazio. Durante il periodo della mostra verrà presentato un contributo di Cesare Pietroiusti.
Alcune evidenze scientifiche attuali dimostrerebbero l’effettiva esistenza della Vaalbara, il primo supercontinente che si suppone si sia formato sulla Terra circa tre miliardi di anni fa. La ricostruzione di un protopaesaggio è possibile solamente attraverso le tracce che ha lasciato nel paesaggio visibile, residui di un’epoca che si perde tra gli eoni. L’analisi di queste impronte permette di ipotizzarne le evoluzioni, dalla sua formazione ad oggi, nei termini però di una umana comprensione. Questo luogo d’origine può essere evocato facendo affidamento su quelle certezze che occupano uno spazio liminale fra la realtà e l’ignoto e permettono l’orientamento in un ambiente strutturato su queste due coordinate.
Il paesaggio si mostra e si nasconde, è immobile e mutevole insieme, immaginario ideale e ciclico avvicendamento di momenti riconoscibili in periodi simili distesi sull’asse della memoria. Mappe mentali della nostra consapevolezza, ordine e conforto della nostra coscienza che delineano geografie quotidiane, cosmogonie e massimi sistemi.
Se quello che vedo è quello che conosco, il paesaggio immaginario è forse un tentativo d’intendere lo stesso senza le categorie e le applicazioni umane, un altrove temporale – e temporaneo – che sottintende il cambiamento come forma e materia proprie. I residui di un paesaggio primordiale si riversano in un altro paesaggio a cui l’occhio costantemente si abitua.