ASCIANO. Armi alla mano, la battaglia è in atto, due fronti contrapposti si misurano alla ricerca dell’ultimo socio al quale chiedere il voto, tutti convinti di avere ragione da vendere nel criticare le azioni dell’uno o dell’altro, qualche timido accenno al futuro della banca a dire il vero solo da parte del comitato, e nulla più. Come dire il passato CDA ha sbagliato tutto, ora, finalmente arriviamo noi e si cambierà tutto.
Bene, felicissimi tutti di quest’idea, infatti, è assolutamente indispensabile rompere la continuità, e costruire nuove basi per il futuro della banca, altresì però è anche indispensabile che questo avvenga nel segno dell’unità, lo scontro avvenuto sulla fusione, deve essere considerato un fatto appartenente al passato, non la strada da seguire per il futuro, da ora in avanti, tutti insieme abbiamo il preciso dovere di ricomporre. Per i soci, per i clienti, per il territorio di competenza e per i dipendenti è indispensabile cominciare a fare.
I pensieri corrono e chiunque passi nei nuovi organismi deve essere assolutamente in grado di fare queste riflessioni, impegnarsi prima di tutto a gratis, recuperando quello spirito di volontariato venuto meno negli anni, chi farà parte del nuovo CDA deve sapere con la massima certezza, che è un socio onorato a rappresentare tutti gli altri soci, solo perché meritevole della loro stima e della loro fiducia, questa deve essere considerata la giusta paga; diversamente riflettiamo su noi stessi.
In ogni modo, domenica otto febbraio, dobbiamo sperare tutti quanti che ci sia una grande affluenza, magari addirittura superiore di quella verificatasi in occasione della storica decisione sulla fusione tra Bancasciano e BCC di Montepulciano, dovranno essere votati sette amministratori e tre sindaci revisori ma questa volta, finalmente fuori dal capestro delle duecento firme che bloccavano la lista, saranno davvero i soci presenti alla votazione, che decideranno quali uomini o donne dovranno rappresentarli.
Da dentro il CDA che sarà votato e da coloro che ne saranno fuori considerando tutta la compagine sociale, dovrà esistere una sola voce, fare il bene della banca, non più dovremo sentire frasi del tipo: “ quelli pensano solo per se”; oppure: “ non vogliono ascoltare nessuno” oppure ancora, ed è la peggiore: “ si sono appropriati della banca”. La banca è di tutti noi, che nessuno osi danneggiarla, asservirla ai propri interessi, o peggio ancora cercare di portarla in avventure senza sbocchi. I soci questa volta saranno molto attenti, e non permetteranno mai più le marachelle del passato.
Questi sono i miei pensieri cioè quelli di un socio che si è messo a disposizione liberamente e fuori dai giochi delle parti, non appartengo a nessuno e contemporaneamente a tutti, la mia disponibilità è totale,e completamente gratuita ma solo a servizio della banca,, dei soci, dei dipendenti e della collettività dei territori nei quali opera Bancasciano. Se passerò e farò parte del nuovo CDA, farò questo dall’interno, altrimenti presterò la mia opera dall’esterno, con lo stesso impeto e la stessa passione che ho dimostrato in questi mesi.
Massimo Mori