SIENA. “Le preoccupazioni e le critiche espresse dal mondo agricolo rispetto alla questione dell’Imu sui terreni agricoli sollevano temi reali e come tali devono essere ascoltate. L’intervento del governo sull’Imu ha consentito di scongiurare un duro colpo a imprese agricole che si sarebbero trovate a pagare una tassa ingiusta e basata su criteri sbagliati. A questo primo passo dovranno seguirne altri che coinvolgano le associazioni agricole e tutti coloro che ogni giorno mandano avanti, pur tra mille difficoltà, uno dei comparti fondamentali della nostra economia. Il principio da seguire, a mio parere, è quello di continuare a spostare la tassazione dal lavoro alle rendite. Dobbiamo essere consapevoli delle esigenze finanziare dello Stato per evitare le banalizzazioni sul gettito che attualmente deriva dall’IMU sui terreni, e al tempo stesso, ragionare su come sia possibile incentivare le attività agricole in una fase in cui anche gli incentivi risultano diminuire”. Con queste parole Luigi Dallai, deputato del Pd e membro della commissione ambiente, commenta l’intervento della Cia sull’Imu agricola.
Dallai (Pd): “Su Imu agricola il Governo ha fatto solo un primo passo”
“Il governo – continua Dallai – sta cercando di favorire la nascita di imprenditoria agricola giovane con strumenti di accesso al credito agevolato, ma alla base di tutto deve rimanere la considerazione che la terra, per le imprese agricole, è un bene strumentale con peculiarità e caratteristiche variabili da regione a regione. Per quanto mi riguarda sono come sempre disponibile a incontrare le parti in causa, anche per ricevere suggerimenti migliorativi alla normativa. Io credo che, al di là della classificazione prevista dal decreto, il terreno agricolo che viene utilizzato per fini produttivi, sia un bene primario, e come tale deve essere considerato a livello disciplinare e normativo, al fine di garantire una maggiore tutela dell’agricoltura. Questo settore, in particolare nel territorio della Toscana meridionale, consente e può continuare a produrre crescita economica e sviluppo sostenibile. È necessario, dunque, lavorare per una fiscalità calibrata, che favorisca il mantenimento delle imprese e dei posti di lavoro, continuando a investire sul futuro della nostra agricoltura, a partire dal sostegno alle aziende e alle famiglie che portano avanti un’attività faticosa che ha contribuito a rendere le nostre terre luoghi che tutti ci invidiano”.