"Appaiono vaghe le rassicurazioni del Governo, riportate dal deputato Ceccuzzi – affermano i responsabili d’area delle tre associazioni – ma soprattutto ci preoccupa la mancanza di segnali pubblici da parte di Trenitalia, il cui impegno a sospendere le cancellazioni era stato fissato solo fino al mese di giugno. E’ disarmante pensare come al perdurare di una gestione finanziariamente pesante si accompagni un declassamento progressivo del servizio dei trasporti alla comunità”.
Confesercenti, Confcommercio ed Associazione albergatori sottolineano come la soppressione di 20 treni sulla stazione di Chiusi avrebbe conseguente immediate per l’economia locale: “ci sono tanti imprenditori e lavoratori autonomi che ogni giorno utilizzano il treno per recarsi a Roma o altrove, tentando così di colmare il gap infrastrutturale che caratterizza la nostra provincia – affermano – queste cancellazioni sarebbero un ostacolo gigantesco per chi tenta di assicurare un futuro alla Valdichiana ed alla provincia di Siena in generale. Appoggiamo la proposta di Ceccobao perché si provveda quantomeno alla sostituzione con altri treni in grado di raccordarsi alla Direttissima. Sicuramente il taglio dei convogli senza alcuna misura compensativa aprirebbe uno scenario pesante, contro il quale in caso attueremo forme di protesta altrettanto rilevanti, disposti anche ad iniziative clamorose se necessario”.
Alla voce degli albergatori, dei commercianti e degli imprenditori, si aggiunge quella del presidente delle Terme di Chianciano, Sirio Bussolotti.
“I treni Intercity sono ormai l’unico mezzo di trasporto delle persone a lunga percorrenza quindi l’unico mezzo pubblico utilizzabile da una clientela, quella termale, solitamente in età avanzata”. Sirio Bussolotti, parla soprattutto in merito alla paventata volontà di Trenitalia di sopprimere le fermate degli Intercity alla stazione di Chiusi e scrive una lettera al Ministro dei trasporti, all’amministratore delegato di Trenitalia, al Presidente della Regione e della Provincia, agli Assessori ai trasporti regionali e provinciali, al Sindaco ed all’Assessore ai trasporti del Comune di Chianciano Terme.
“Una tale decisione –afferma nella lettera Bussolotti- penalizzarebbe in modo drastico una realtà territoriale che già soffre di una crisi economica ormai più che decennale e metterebbe in discussione tutti gli sforzi finanziari che le varie istituzioni e le forze produttive hanno messo in campo negli ultimi anni per rilanciare il termalismo”.
Bussolotti segnala anche che i clienti di Terme di Chianciano provengono prevalentemente da Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Veneto. Aggiunge danno al danno anche la soppressione del pullman che collegava Chianciano con la Calabria.
“Si chiede dunque –conclude Bussolotti- di mantenere le fermate dei treni Intercity, esprimendo una forte protesta per le eventuali decisioni assunte da Trenitalia”.