CHIUSI. C'erano proprio tutti a Chiusi questa mattina. Malgrado il tempo precario, la mobilitazione della provincia di Siena contro la scelta di Trenitalia di tagliare alcuni treni con fermata alla stazione di Chiusi, si è fatta sentire con una presenza che ha coinvolto oltre ai rappresentanti delle istituzioni, anche i semplici cittadini.
Ribadita la necessità di far rientrare questa parte della Toscana meridionale all'interno di un circuito di trasporto ferroviario ben più ampio di quello ventilato da Trenitalia.
Guardare all'alta velocità, certo, ma anche alle esigenze dei pendolari: di quelli che si spostano per turismo, per lavoro o per studio.
Il dialogo con l'azienda nazionale di trasporti resta aperto e viene incoraggiato, come ha ricordato l'assessore provinciale Giorgio Del Ciondolo, dal fatto che tre treni della tratta Roma-Firenze, annunciati come sopressi, sono stati reinseriti. Ma questo non basta. A più voci, dagli imprenditori locali ai commercianti, si è chiesto non solo il reinserimento dei treni soppressi ma, soprattutto, lo sviluppo del traffico ferroviario su uno snodo che avrebbe dovuto essere – e potrebbe essere – centrale per la viabilità su rotaia.
Molti i progetti che, a Chiusi, aveva proprio l'intento di creare questo polo ferroviario: progetti che, seppure incoraggiati dalle amministrazioni pubbliche, non hanno mai trovato un giusto interlocutore in Trenitalia. Progetti lunghi anni, come il centro per lo smistamento delle merci in movimento su rotaie.
Questa volta, però, i sindaci ed i cittadini, riuniti oggi a Chiusi, sembrano non volersi arrendere a questa ennesima azione di "incuranza" da parte di Trenitalia. Questa volta, come è stato ben espresso dal sindaco di Chiusi, Luca Ceccobao, nessuno intende rimanere a guardare il nuovo danno ad un territorio che – nel pieno rispetto di una economia sostenibile – punta a valorizzare il trasporto ferroviario.
Ribadita la necessità di far rientrare questa parte della Toscana meridionale all'interno di un circuito di trasporto ferroviario ben più ampio di quello ventilato da Trenitalia.
Guardare all'alta velocità, certo, ma anche alle esigenze dei pendolari: di quelli che si spostano per turismo, per lavoro o per studio.
Il dialogo con l'azienda nazionale di trasporti resta aperto e viene incoraggiato, come ha ricordato l'assessore provinciale Giorgio Del Ciondolo, dal fatto che tre treni della tratta Roma-Firenze, annunciati come sopressi, sono stati reinseriti. Ma questo non basta. A più voci, dagli imprenditori locali ai commercianti, si è chiesto non solo il reinserimento dei treni soppressi ma, soprattutto, lo sviluppo del traffico ferroviario su uno snodo che avrebbe dovuto essere – e potrebbe essere – centrale per la viabilità su rotaia.
Molti i progetti che, a Chiusi, aveva proprio l'intento di creare questo polo ferroviario: progetti che, seppure incoraggiati dalle amministrazioni pubbliche, non hanno mai trovato un giusto interlocutore in Trenitalia. Progetti lunghi anni, come il centro per lo smistamento delle merci in movimento su rotaie.
Questa volta, però, i sindaci ed i cittadini, riuniti oggi a Chiusi, sembrano non volersi arrendere a questa ennesima azione di "incuranza" da parte di Trenitalia. Questa volta, come è stato ben espresso dal sindaco di Chiusi, Luca Ceccobao, nessuno intende rimanere a guardare il nuovo danno ad un territorio che – nel pieno rispetto di una economia sostenibile – punta a valorizzare il trasporto ferroviario.
Ceccobao non intende retrocedere dalla richiesta di "ridurre" i tempi di percorrenza tra Chiusi, Firenze e Roma e, ancora, non intende rinunciare all'immagine di Chiusi come importante "fermata" per i treni che vanno da nord a sud.
In questo, oggi (13 giugno) era sostenuto da quasi tutti i sindaci della Valdichiana, dall'assessore provinciale Del Ciondolo e dall'assessore Silvia Lazzeroni del Comune di Siena.
L'unità, questa volta, potrebbe fare la differenza rispetto al passato.