SIENA. Da Giovedi 22 Gennaio a Giovedi 12 Febbraio presso il negozio MOHSEN via di Pantaneto 128/130 si terrà la mostra fotografica di Mario Rosseti intitolata “Il Vudù”. Il vernissage Giovedi 22 Gennaio dalle ore 19:30 fino alle ore 21:30.
Il Vudù
In Benin, nell’Africa Occidentale, il Vudù ha radici millenarie, che le potenze coloniali non riuscirono a strappare nonostante la dura repressione e i tentativi di evangelizzazione. Nel 1996 il Vudù fu dichiarato religione ufficiale dello Stato. Contrariamente a quanto si pensa in occidente, il Vudù è una religione monoteistica. Il creato discende da un solo dio, Mawu, che non interagisce con gli uomini ma delega tale compito ad un insieme di spiriti. È a questi spiriti – assimilabili nella forma ai santi della tradizione cristiana – che i fedeli offrono sacrifici, con la speranza che esaudiscano desideri e richieste specifiche. Le anime dei defunti sono sempre presenti, pronte ad ascoltare ogni falsità pronunciata dai vivi. I due aspetti del Vudù che colpiscono maggiormente per la loro cruenza sono i feticci e i sacrifici. I feticci sono di solito parti di animali disseccate – come teste di scimmia, topi e teste di coccodrillo – alle quali vengono attribuite poteri curativi o protettivi. I sacrifici offerti agli spiriti durante i rituali prevedono l’uccisione di una capra, o una gallina. Il moderno Vudù è la derivazione di una delle religioni più antiche del mondo, presente in Africa sin dai primordi della civiltà umana. Diffusa in varie aree del Continente Nero già da prima delle colonizzazioni europee, si è poi diffuso nelle americhe, in conseguenza alla deportazione degli schiavi neri nelle nuove colonie. Risale proprio a questo periodo ― tra il XVII e il XVIII secolo ― la codifica del Vudù così come lo si può conoscere al giorno d’oggi. Nei loro rituali fortemente esoterici e mistici fanno sì che l’uomo possa comprendere il fatto che non esiste distinzione tra il mondo divino e il mondo umano, che ogni cosa è divina in quanto ogni cosa è parte attiva dell’unità.