NOTTOLA (Montepulciano). La struttura architettonica degli Ospedali Riuniti della Val di Chiana sarà al centro dell’attenzione di una folta delegazione di architetti e ingegneri, provenienti da tutto il mondo, che il prossimo 26 giugno visiterà il presidio della USL 7.In questi giorni a Firenze sono riuniti centinaia di studiosi di architettura sanitaria, giunti da 46 paesi di ogni continente, per partecipare al simposio internazionale “The culture for the future of healthcare architecture” organizzato dal Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e design dell’Università di Firenze.La visita al monoblocco ospedaliero di Nottola è parte integrante del congresso fiorentino, che ha chiamato a raccolta professionisti e studiosi impegnati a progettare strutture sanitarie di avanguardia che stiano al passo con le innovazioni nel campo delle tecnologie biomedicali, con le esigenze di risparmio energetico e di salvaguardia ambientale ma che tengano anche conto del benessere psico-emotivo delle persone che all’interno delle strutture sono curate.Da questo punto di vista, gli Ospedali Riuniti della Val di Chiana costituiscono un modello di architettura ospedaliera pressoché unico nella nostra regione. Il monoblocco ospedaliero, inaugurato nel 2001, è stato infatti progettato dal professor Paolo Felli – docente dell’ateneo fiorentino e allievo del famoso architetto Renzo Piano – ispirandosi ai più moderni criteri di spazialità e funzionalità che contraddistinguono “l’ospedale del terzo millennio”. La vasta copertura vetrata che caratterizza gli ambienti di socializzazione dell’ospedale (hall, bar, servizi bancari, sale di attesa) fa sì che questi siano dotati di illuminazione naturale e di un’ampia vista sulla campagna circostante; gli spazi destinati ai servizi specialistici sono ben distinti e delimitati; le stanze per la degenza sono tutte proiettate verso l’esterno dell’edificio, in modo da garantire un rapporto visivo con il paesaggio.A queste caratteristiche di qualità, nel 2005 si è aggiunta la prestigiosa certificazione europea EMAS che impegna il presidio della Val di Chiana (primo ospedale in Italia ad averla conseguita) a limitare l’impatto ambientale tenendo sotto controllo la produzione di rifiuti, le emissioni in atmosfera e i consumi di energia e acqua. A partire da fine 2008, inoltre, l’attenzione per l’ambiente e i consumi avrà un nuovo alleato: l’entrata in funzione dell’impianto fotovoltaico, con potenza nominale massima di 20 chilowatt, consentirà all’Ospedale di Nottola di produrre ed immettere sulla rete elettrica interna energia per le esigenze del presidio, con risparmi economici e riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.