ROMA. Ennesima mistificazione della realtà dei fatti del presidente del Consiglio Matteo Renzi, per occultare l’impoverimento della famiglie italiane prodotto dalla crisi sistemica dei banchieri e dalle politiche economiche recessive e sbagliate imposte dall’Europa e dalla Troika ai governi che si sono succediti dal 2008,compreso il suo. Matteo Renzi oggi a Strasburgo, parlando di una “realtà che si impone”, ha affermato che i rilievi del Movimento 5 Stelle sull’impoverimento delle famiglie italiane: “cozza con la realtà dei fatti e dei numeri: in tempi di crisi le famiglie italiane hanno visto crescere i loro risparmi a 3,9 trilioni” perché “l’economia italiana vive una fase di terrore” e le “famiglie si arricchiscono perché hanno preoccupazione e paura”.
Le famiglie italiane non si sono arricchite, come affermato da Renzi, ma impoverite nel 2013 e nel primo semestre del 2014, come dimostrato dai fatti e dalla stessa Bankitalia che il 16 dicembre 2014- nei Supplementi al Bollettino Statistico – Indicatori monetari e finanziari sulla ricchezza delle famiglie italiane– quantificava a fine 2013 la ricchezza netta delle famiglie italiane in 8.728 miliardi di euro, corrispondenti in media a 144.000 euro pro capite e a 356.000 euro per famiglia, con attività reali che rappresentavano il 60 per cento del totale delle attività, quelle finanziarie il restante 40 per cento. Le passività, inferiori a 900 miliardi di euro, erano di poco superiori al 9 per cento delle attività complessive.
• Nel 2013 il valore della ricchezza netta complessiva è diminuito rispetto all’anno precedente dell’1,4 per cento a prezzi correnti; la flessione del valore delle attività reali (-3,5 per cento), dovuta al calo dei prezzi medi delle abitazioni (-5,1 per cento), è stata solo in parte compensata da un aumento delle attività finanziarie (2,1 per cento) e da una riduzione delle passività (-1,1 per cento). In termini reali (utilizzando il deflatore dei consumi) la ricchezza netta si è ridotta dell’1,7 per cento rispetto al 2012. Dalla fine del 2007 la flessione a prezzi costanti è stata complessivamente pari all’8 per cento.
• Secondo stime preliminari, nel primo semestre del 2014 la ricchezza netta delle famiglie italiane sarebbe ulteriormente diminuita dell’1,2 per cento in termini nominali rispetto allo scorso dicembre.
• Alla fine del 2013, la ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie italiane superava i 4.900 miliardi di euro; tale valore registrava una flessione del 4,1 per cento rispetto all’anno precedente (-4,4 per cento in termini reali).
• Nonostante il calo degli ultimi anni, le famiglie italiane mostrano nel confronto internazionale un’elevata ricchezza netta, pari nel 2012 a 8 volte il reddito lordo disponibile; tale rapporto è comparabile con quelli di Francia, Giappone e Regno Unito e superiore a quelli di Stati Uniti, Germania e Canada. Il rapporto fra attività reali e reddito disponibile lordo, pari a 5,4, è inferiore soltanto a quello delle famiglie francesi; relativamente basso risulta il livello di indebitamento (81 per cento del reddito disponibile), nonostante i significativi incrementi dell’ultimo decennio.
Questi sono i dati reali, che Adusbef e Federconsumatori rammentano per confutare la pubblicità da consiglio per gli acquisti di un premier, una mera propaganda per occultare i disagi ed i sacrifici di milioni di famiglie italiane sempre più povere.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)