AMIATA. L’Amiata vive una situazione molto complessa. La crisi economica nazionale e internazionale ha accentuato la presenza di criticità strutturali ma contemporaneamente ha evidenziato molte delle potenzialità che questo territorio esprime. Le opportunità uniche dell’Amiata sono tutte legate alle risorse originali del proprio territorio: da una parte i prodotti di qualità e il turismo verde, dall’altra la produzione di energia geotermica. Tutte queste caratteristiche accompagnate da un tessuto imprenditoriale complessivamente sano, hanno la necessità di convivere in maniera equilibrata per produrre valore per tutta la comunità. L’alternativa in cui anche una sola di queste componenti venga a mancare o sia messa in discussione, è il tracollo dell’intero sistema. Questo vorrebbe dire perdere centinaia di posti di lavoro, di redditi e conseguentemente accentuare la migrazione ed un indebolimento della comunità.
A fronte, infatti, della riduzione dell’investimento privato e del violento ridimensionamento dell’investimento pubblico, ENEL ha acquisito una centralità economica straordinaria.
Negli ultimi 2 anni, molte imprese locali dei settori edile, movimento terra, manutenzione e tutela del territorio, impiantistica, carpenteria metallica e meccanica che occupano alle proprie dipendenze 350 maestranze, hanno avuto l’opportunità di operare per Enel prima nel riassesto dell’area geotermica di Piancastagnaio e poi alla costruzione della centrale Bagnore 4 , per un totale di lavori svolti di circa 12 milioni di euro; enorme è poi l’indotto (ristoranti, bar, alberghi, distributori di carburanti e negozi in genere) che determina un tale flusso economico insieme al flusso altrettanto consistente determinato dal lavoro delle ditte esterne che hanno eseguito lavori altamente specializzati. Senza gli investimenti di ENEL molte aziende non avrebbero potuto qualificarsi e potenziarsi, anche nella prospettiva di dedicare parte della loro attività ai lavori di manutenzione degli impianti.
Per il nostro territorio la possibilità dello sfruttamento del vapore e dell’acqua calda, oltre che per la produzione di energia elettrica, il teleriscaldamento delle abitazioni e per la produzione di calore per uso industriale, è un volano virtuoso che può creare nuovi posti di lavoro o quantomeno consolidare l’attuale livello occupazionale. Lo sviluppo della geotermia ad alta entalpia nell’Amiata è una prospettiva da percorrere, senza pregiudizi, continuando a mantenere alta l’attenzione per la salute delle persone ed anche dell’ambiente come per qualsiasi processo industriale. Rinunciare a priori a questa opportunità vuol dire affermare una visione conservatrice che cerca di congelare un territorio per paura di misurarsi con il futuro.
L’alta entalpia garantisce una differenziazione degli assi economici dell’Amiata ed è sicuramente una grossa opportunità di lavoro per le persone e le imprese, per tutto l’indotto. La ricchezza prodotta ha, inoltre, effetti benefici su tutto il sistema dei servizi pubblici e può produrre una contrazione sensibile della fiscalità. Meno tasse, dunque, e più lavoro.
Noi tutti chiamiamo le forze politiche, la Regione e tutte le istituzioni a riflettere e ad impegnarsi per governare, non per rinunciare. Le posizioni espresse per la sospensione dell’attività getermica o addirittura per la chiusura provocherebbero un fenomeno di regressione economica e sociale.
E’ possibile e giusto tenere tutto insieme: geotermia insieme alla buona acqua, al buon turismo ed all’agricoltura di alta qualità. Questo tipo di economia si differenzia dallo sviluppo legato alla produzione del vino, dell’olio, della castagna, dei prodotti tipici e dell’alimentare in genere che sono gli elementi vitali nella zona di medio/bassa montagna e che a nostro parere sono tutt’altro che incompatibili con la geotermia, visti i risultati più che confortanti degli studi che forniscono ampie garanzie sia per la salute che per l’ambiente; riteniamo che facciano tutti parte di un moderno modello di sviluppo, senza competizione o contrasto fra loro ma piuttosto nel rispetto reciproco.
Certo, se per la pregiudiziale ostinata opposizione di qualcuno tutto questo non dovesse esser possibile, i paesi ex minerari dovrebbero sviluppare la loro vocazione produttiva all’interno del percorso tracciato.
In conclusione, non si può vivere di “chiacchere”, l’Amiata deve agire, l’economia moderna ha un passo veloce e chi non è capace di interpretarla rischia la depressione.
Le imprese: TENCI TULLIO s.r.l, ROSSI MARCELL0, BRAMERINI FRANCESCO &FIGLI s.r.l., VICHI ANGELO s.r.l., AMIATA CLIM s.n.c., CTM s.r.l., CIAFFARAFA’ TEOBALDO&C s.n.c.,AMIATA BITUMI S.R.L. EDILMONTEs.n.c., DONDOLINI COSTRUZIONI s.r.l., Coop.va BOSCAGLIA, Coop.va EDILCOOP, BAIOCCHI&GIULIACCI s.n.c., Coop.va PRISMA, Coop.va GEOAMIATA, Coop.va SILVA, Coop.va TECNOSTRADE. Coop.va VAL D’ORCIA, BACHIORRINI PAOLO s.n.c., GAGGI DOMENICO, CIAFFARAFA’ PATRIZIO, VICHI MARCELLO, POMI ROBERTO, FALSETTI ILARIO, FRL, CIAFFARAFA’ DANIELE, LOMA s.n.c., ROSATI GASTONE, 4 MT, SEVERINI A&G s.r.l.,ALFA IMPIANTI s.n.c.,GUASCONI ANDREA,ELETTRICA CAPPELLETTI s.n.c.,GIGLIETTI MASSIMO, ROSATI DAVIDE, BB TECNOIMPIANTI s.n.c.