ROMA. Ieri i Tg della Rai con numerosi collegamenti dei loro corrispondenti nella capitale francese, hanno assolto egregiamente al loro compito di informare i cittadini per seguire la strage di Parigi e l’attacco a Charlie Hebdo, ma chi si aspettava che il servizio pubblico potesse interrompere i palinsesti per allestire in prima serata un collegamento diretto, come nello speciale di Enrico Mentana su La 7, è rimasto deluso: evidentemente per la dirigenza sempre più inadeguata della Rai, dai direttori di Rete alla presidenza ed al direttore generale, il divieto di interrompere ‘I Pacchi’ rappresenta la metafora più calzante del declino della Tv pubblica, finanziata dal canone dei cittadini.
Possibile che nessuno dei tre strapagati direttori delle 3 reti Rai, con in tasca il tesserino di ‘giornalista’, e che dispongono di fior di corrispondenti nella capitale francese, abbiano pensato che a fronte di un attacco così efferato alla libertà di stampa nel cuore dell’Occidente con 12 morti e numerosi feriti, avevano l’obbligo deontologico, etico e morale di fare a meno dei ‘Pacchi’ cancellando la prima serata delle tv generaliste, per raccontare i fatti di Parigi e lo scontro di civiltà che incombe sull’Europa ?
Con quale forza, coraggio e moralità l’alta dirigenza Rai- da Gubitosi alla signora Tarantola-, continua a mandare in onda a reti unificate la richiesta di pagare il canone ai cittadini, se non è in grado di valutare l’importanza e la gravità di una notizia così raccapricciante, tale da allestire uno speciale analogo a quello spesso mandato in onda in passato senza alcun criterio e per motivi più banali, lasciando che una rete privata potesse coprire il grande bisogno di informazione che veniva dai cittadini ?
Adusbef concorda con l’on. Michele Anzaldi e l’I’Usigrai, che hanno denunciato la grave debacle del servizio pubblico di una: “Rai, con decine tra giornalisti e tecnici in Francia che non ha cambiato la programmazione in prima serata, mentre un Paese fratello, i nostri vicini di Francia, sta passando ore terribili per la strage di Charlie Hebdo che ha impressionato tutto il mondo. Tutta l’informazione mondiale è proiettata stasera su Parigi, ma il servizio pubblico italiano decide di dedicare speciali solo in seconda serata. Si tratta di una brutta pagina della nostra tv pubblica di cui chiederemo conto in commissione di Vigilanza”.
Manager, presidente, direttori ed alti dirigenti, strapagati ma sempre più inadeguati nello svolgimento della missione di un servizio pubblico, prima vengono avvicendati nel loro ruolo, meglio è per la libertà di stampa ed un servizio di informazione bene primario, che dovrebbero anche vergognarsi per aver ignorato la grande lezione di giornalismo del direttore trucidato di Charlie Hebdo e delle altre 11 vittime dell’odio e dello scontro tra religioni.
Elio Lannutti (presidente Adusbef)