MONTEPULCIANO. Nei giorni di Natale, un cittadino di Montepulciano ha riportato sui social media una notizia a dir poco assurda.
“Oggi pomeriggio, per mia sfortuna, ho avuto modo di assistere allo spettacolino natalizio della scuola dell’infanzia frequentata da mio figlio. […] Non posso nascondere la mia delusione nemmeno riguardo al canovaccio narrativo della serata. Ovviamente nessuno pretende, da bimbi tra i 3 ed i 5 anni, doti recitative e coreografiche stupefacenti ma, dato che si trattava dello spettacolo NATALIZIO, sono onestamente rimasto sconcertato dalla fragorosa, censoria, colpevole ed assoluta mancanza di riferimenti (verbali o anche solo scenografici) a ciò che il Natale davvero è: il ricordo e la celebrazione della NASCITA DI GESÙ! Si era anche partiti in modo promettente, dicendo che, al tempo dei genitori e dei nonni, il Natale era una festa più semplice, meno o per nulla consumistica e forse, per questo, più vera e sentita. Poi sono stato sconcertato nel seguire lo sviluppo di una narrazione priva di vero senso: “da molti anni non nevica più e, senza neve, Babbo Natale non può far decollare la slitta per venire a consegnare i regali”. MA SIAMO IMPAZZITI? Ora, d’accordo che siamo in una società laica, multi-razziale e multi-religiosa… ma il NATALE è il NATALE. Festa religiosa in un paese la cui cultura, volenti o nolenti, ha radici e matrice cristiana. Negare questo, o anche solo far finta di niente, magari poi pensando di addurre la giustificazione che non tutti i bimbi e non tutte le famiglie sono cristiane, significa umiliare la propria intelligenza e le proprie radici, spacciando per falso buonismo un qualunquismo becero ed immotivato. Se poi pensate davvero che sia giusto, sappiate che un popolo che rinnega o dimentica le proprie radici, è un popolo che non merita futuro”.
Sull’argomento è intervenuta la Lega Nord di Siena. “Un popolo che dimentica le proprie tradizioni non merita futuro”, dichiarano Francesco Giusti e Daniela Grotti del Carroccio Senese. “I casi di Follonica e Montepulciano – continuano i due esponenti leghisti – sono l‘ennesima dimostrazione di un finto pluralismo senza senso. I presepi e le recite natalizie appartengono alle nostre tradizioni ed è ingiusto apportare modifiche in nome di un rispetto per altre etnie e religioni. Vogliamo ricordare – concludono Giusti e Grotti – che stiamo svendendo le nostre tradizioni, snaturando una festività che da decenni si svolge con determinati canoni. Siamo in Italia ed il presepe e le recite natalizie dovrebbero seguire i soliti canoni. Che insegnamento danno ai bambini questi presepi e recite alternative?”.
Lega Nord Siena