SIENA. Animali sbranati nel territorio senese. Oltre ai rischi per l’incolumità delle persone. L’allarme lupi e predatori continua in provincia di Siena, anche negli ultimi giorni dell’anno. E’ stato un anno tragico per gli allevamenti senesi – sottolinea la Cia Siena – alle prese con continui assalti da animali selvatici.
«I nostri agricoltori ed allevatori non ce la fanno più, sono esasperati – commenta il presidente di Cia Siena Luca Marcucci -. Non possiamo più aspettare e chiediamo interventi risolutivi per quello che ormai rappresenta una vera e propria piaga economica per il settore rurale. E’ urgente – prosegue – difendere il reddito degli agricoltori, messo a rischio dai predatori; l’agricoltura, l’ambiente ed il paesaggio, dalla catastrofe; le imprese ed i consumatori tutelando la produzione agricola; il diritto di tutti ad un agro-eco-sistema equilibrato che tuteli la biodiversità».
«Riconoscere i danni subiti dalle aziende non è più sufficiente – aggiunge il direttore Cia Siena Roberto Bartolini –, è necessario mettere in campo azioni forti ed immediate di prevenzione. Bisogna riuscire ad evitare il danno, non solo a risarcirlo. E’ necessaria l’attivazione degli interventi di contenimento e di prelievo dei predatori. Oltre ovviamente alla garanzia del rispetto del principio del risarcimento totale dei danni diretti ed indiretti causati da fauna selvatica».
«La politica – prosegue Marcucci – deve intervenire per evitare la chiusura delle aziende agricole e degli allevamenti. Ogni giorno le imprese sono costrette a subire i danni da ungulati, lupi e animali predatori, oltre ai danni causati da condizioni atmosferiche e climatiche avverse, nonché da una scellerata politica che vorrebbe far pagare agli agricoltori una tassa iniqua ed ingiusta come l’Imu, fra l’altro – conclude – su un patrimonio che per le aziende agricole rappresenta un bene strumentale».