SIENA. In merito ai sempre più frequenti articoli di stampa, che riportano anche dichiarazioni dei vertici della Banca, concernenti ipotesi di fusioni e aggregazioni non meglio identificate, ribadiamo con forza che i Lavoratori e le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano non possono essere tagliati fuori da una discussione che riguarda la loro vita e il loro lavoro.
Le conseguenze sociali di tali operazioni, soprattutto a livello di tenuta occupazionale, che ricadrebbero unicamente ancora sulle spalle dei Lavoratori, non possono essere quindi considerate come effetti collaterali inevitabili, né tantomeno assumere la configurazione di prospettive strategiche obbligate.
È ora che la dirigenza della Banca si assuma le proprie responsabilità e si confronti al più presto con i Rappresentanti dei Lavoratori!
Ed è ora, anche in considerazione dei continui attacchi che il titolo subisce, che il Governo Italiano e le Autorità competenti facciano sentire la propria voce a tutela del terzo Gruppo Bancario del Paese e dei 26000 Lavoratori.
LE SEGRETERIE