SIENA. Da adesso fino al 2020 gli agricoltori senesi, e non solo, dovranno confrontarsi con le norme che regoleranno la nuova PAC (Politica Agricola Comune). Questo il tema centrale di cui si è parlato al convegno “Applicazione della riforma della PAC verso il 2020”. Attesa e gremita iniziativa a cura dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena che a Serre di Rapolano, al Grand Hotel Serre, ha visto una massiccia partecipazione di imprenditori agricoli del senese.
Sul piatto, tutta la normativa che regolamenterà l’agricoltura nell’Unione nei prossimi sei anni ed essere informati e aggiornati è quanto mai utile. La normativa è condizionata da una miriade di regole, parametri e limitazioni che poco hanno a che vedere con le coltivazioni agricole.
Ad oggi mancano molti decreti applicativi e come sempre le norme di riferimento sono in forte ritardo rispetto all’annata agraria. Gli agricoltori dovranno riuscire a rispettare norme dettate a consuntivo e non a preventivo come la logica vorrebbe. «Poi, ovviamente – sottolinea Gianluca Cavicchioli, il nuovo direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena – non dobbiamo dimenticare la burocrazia, sempre affamata di cavilli, regole e regolette, ad arte dipanate da zelanti funzionari. Insomma, niente di nuovo all’orizzonte».
«La Politica Agricola Comune – spiega Giuseppe Bicocchi, Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena – rappresenta l’insieme delle regole che l’Unione europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi riconoscendo importanza al comparto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei paesi membri. Per noi è un sostegno indispensabile».
Al tavolo un relatore d’eccellenza: Vincenzo Lenucci, direttore area economica di Confagricoltura.
«Si tratta – ha spiegato Vincenzo lenucci – di risorse che devono essere utilizzate ma che prevedono dei vincoli molto forti. Si sta parlando di una riforma che cambia notevolmente le regole rispetto al passato».
Sommariamente possiamo dire che i contributi saranno a “strati”. Ci sarà una base per tutti, sulla quale poi saranno incardinati tutti gli altri secondo caratteristiche e profili aziendali: vale a dire, il contributo “ecologico”, quello per le zone con vincoli naturali, quello per i giovani agricoltori, quello per le piccole aziende e quello “accoppiato” per specifiche produzioni stabilite dagli stati membri.
Il legislatore poi ha fatto espresso rifermento all’agricoltore attivo, in particolare all’imprenditore professionale ed al coltivatore diretto.
Altro aspetto trattato ampiamente è quello relativo all’ambiente. Si parla, infatti, per la prima volta di greening che lega la gestione delle aziende alla tutela ambientate, al paesaggio e alla biodiversità.
L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, tramite i suoi uffici dislocati in varie parti della provincia, visto la complessità della materia e delle novità apportate, sarà in grado di rispondere a quesiti e dubbi da parte degli agricoltori, su questo strumento di erogazione di fondi che nei prossimi anni coinvolgerà tutto il tessuto agricolo nazionale ed europeo.