SIENA. L’amore incondizionato per Parigi di Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli è evidente fin dalle prime immagini che passano sullo schermo e che mostrano un potere evocativo travolgente.
I tetti di Parigi con il loro fascino fanno da sfondo alle vicende che si alternano e si intrecciano sullo schermo, mentre Dino il gatto dalla doppia vita, premuroso e amoroso di giorno verso la piccola Zoe si trasforma in furfantello di notte, complice di Nico.
Le loro scorribande attraversano Notre Dame e i gatti hanno il grande privilegio di vivere in una Parigi silenziosa, illuminata solo dalla luce della luna e fra camini fumanti e persone addormentate attendono il sorgere del sole.
Tenero, delicato, il Film riesce ad entrare nelle profondità della nostra anima senza disturbare ma anzi parlandoci di traumi irrisolti, del dolore della perdita, di fantasmi che tormentano i protagonisti mostrando una possibilità per tornare a vivere e uscire dall’impasse che rende spesso la vita dolorosa e difficile.
Le immagini dai colori pastello accompagnano le emozioni che come la vita di Dino restano spesso in bilico fra il giorno e la notte, fra il bene e il male, fra la gioia è il dolore.
Una favola leggera che in punta di piedi travolge e conduce nei territori sconosciuti della psiche per mostrarci che il mistero non è sopra o molto lontano da noi, ma molto più vicino nelle profondità della psiche di ognuno di noi.