SIENA. Un’etichetta chiara sui cibi che compriamo, è sinonimo di sicurezza che quello che arriva sulla tavola è un prodotto di cui si conosce la provenienza. Un argomento alla base della filosofia di Coldiretti che si batte su fronti nazionali ed europei perché i cibi possano esser facilmente riconoscibili da chi va fare la spesa. Per questo Natale sarà più facile per gli italiani acquistare con consapevolezza grazie ad una nuova normativa europea che prevede etichettature più chiare e dettagliate anche per segnalare gli allergeni.
“Dal 13 dicembre è entrata in vigore una nuova norma europee sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (Reg. UE 1169/2011) che prevede nuove etichette per i prodotti alimentari in vendita – ha spiegato il direttore di Coldiretti Siena Francesco Sossi – Le etichette dovranno essere scritte in modo leggibile con caratteri più grandi e più chiari ma anche riportare più informazioni: da una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze all’indicazione del tipo di oli e grassi utilizzati, dalla data di congelamento alle informazioni sullo stato fisico degli ingredienti utilizzati in modo ad esempio da non poter utilizzare il termine “latte”, se si usa latte in polvere o proteine del latte”.
Purtroppo però anche se la normativa segna un passo avanti significativo c’è ancora molto da fare.
“Pensate che due prosciutti su tre venduti come italiani, provengono da maiali allevati all’estero – prosegue il direttore Sossi – ma anche che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta viene confezionata con grano coltivato all’estero all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende cerealicole italiane”
Grazie al pressing della Coldiretti in Italia ed in Europa il nuovo regolamento comunitario prevede che a partire dal prossimo 1 aprile 2015 dovranno essere indicate in etichetta luogo di allevamento e di macellazione di carni suine e ovi-caprine mentre per le carni diverse come quella di coniglio e per il latte e formaggi tale data rappresenta solo una scadenza per la presentazione di uno studio di fattibilità.
“Grazie al lavoro di Coldiretti il nostro paese è all’avanguardia sulla tutela delle vere imprese agricole e del consumatore – ha ribadito Francesco Sossi – L’attività su un’etichettatura più chiara e leggibile a difesa delle vere produzioni agricole italiane in contrasto con il falso Made in Italy è partito già dal 2005 con molti risultati raggiunti. Per questo come mondo agricolo non ci stanchiamo mai di dire a tutti che leggere l’etichetta è un dovere di chi fa la spesa. Ci auguriamo che, anche per quest’anno, sulle tavole dei senesi ci siano tanti prodotti del territorio sani e di qualità”.
Di seguito pubblichiamo la tabella con i dati :
LA META’ DELLA SPESA DEGLI ITALIANI RESTA ANONIMA
Cibi con l’indicazione di provenienza | E quelli senza |
Carne di pollo e derivati | Pasta |
Carne bovina | Carne di maiale e salumi |
Frutta e verdura fresche | Carne di coniglio |
Uova | Frutta e verdura trasformata |
Miele | Derivati del pomodoro diversi da passata |
Passata di pomodoro | Formaggi |
Latte fresco | Derivati dei cereali (pane, pasta) |
Pesce | Carne di pecora e agnello |
Extravergine di oliva | Latte a lunga conservazioneConcentrato di pomodoro e sughi pronti |
Fonte: Elaborazioni Coldiretti