SIENA. “I fatti di Roma sono drammatici – dichiara Riccardo Burresi della direzione provinciale del PD di Siena – La capitale dell’Italia è in mano alla mafia. La città eterna, amata e ammirata dal mondo, si scopre essere gestita da criminali e corrotti. E sembra che tutti sapevano, qualcuno aveva anche provato a denunciare, ma nessuno era intervenuto. Non possiamo non capire che il problema non è solo di Roma, ma dell’Italia intera. E’ un problema di sistema. Un sistema corrotto che si allarga a macchia d’olio, dalle grandi città ai piccoli Comuni, senza risparmiare regioni a “basso rischio” come la nostra Toscana. A Siena con la vicenda Monte dei Paschi – incalza Burresi – lo abbiamo imparato bene: tutti sapevano, qualcuno provava a denunciare ma nessuno interveniva. Anzi, si colpiva chi aveva provato a denunciare. Con il risultato che la più importante risorsa della comunità senese è stata svaligiata da un gruppo di potere che tutti conoscevano, affossando così il futuro di una intera Provincia. Questo anche grazie ad una giustizia inefficace e inefficiente che da troppi anni si prova a riformare, ma senza risultati concreti. Addirittura si è parlato di una amnistia per i reati finanziari, così dopo il danno la beffa: sarebbe inqualificabile vedere i responsabili della distruzione del Monte dei Paschi tranquillamente a spasso per il corso di Siena – avverte Burresi –come se niente fosse successo. Adesso basta. Se vogliamo dare un futuro ai nostri figli dobbiamo cambiare. Serve andare oltre alla rabbia, lo sdegno, l’indignazione che abbiamo provato quando abbiamo visto e sentito le intercettazioni e le ricostruzioni della polizia. Serve una reazione forte per cambiare il sistema. Il politico corrotto, che già è ben pagato, deve andare in galera perché è un criminale come gli altri. Se non ci sono leggi che lo permettono, basta farle e farle subito. E’ in gioco il nostro futuro. Come possiamo pensare che l’Europa creda nell’Italia se quando si scoprono fatti come quelli di Roma non siamo in grado di punire i colpevoli? Come possiamo pensare che un investitore estero venga in Italia a creare una nuova impresa e nuovi posti di lavoro con un livello così diffuso di corruzione e criminalità? Come possiamo pensare che un giovane talento, dopo la laurea, voglia restare in Italia? La corruzione è un cancro che va combattuto con forza, costanza e fermezza. Senza fare sconti a nessuno e senza fare di tutta l’erba un fascio perché a Roma, come a Siena, la maggioranza delle persone sono oneste, competenti e lavorano duro per costruirsi un domani. Sono una maggioranza silenziosa – conclude Burresi – che si aspetta una risposta forte dalle Istituzioni. La politica non può più farsi attendere, serve una cambio di passo rapido e deciso, senza proclami, ma con azioni concrete e risolutive”.