SAN GIMIGNANO. Scuole protagoniste nell’anteprima di “Leggieri d’Inverno”, la stagione del Teatro dei Leggieri di San Gimignano.Il sipario si alza con uno spettacolo riservato alle scuole locali, in programma da mercoledì 10 a venerdì 12 dicembre con la Compagnia Il Carretto di Lucca che mette in scena “Biancaneve”.
A lezione di fiaba – Lo spettacolo è stato preceduto da incontri propedeutici nelle scuole per un percorso sulla fiaba e i fratelli Grimm (con un approfondimento su Biancaneve) e sulla poetica del Teatro Del Carretto. Nella tre giorni saranno ospitate tutte le classi della scuola elementare di San Gimignano, la scuola elementare di Ulignano (classi I e II) e la scuola media (classi I). Il Teatro del Carretto torna con Biancaneve a San Gimignano dopo 12 anni. Era qui nella prima stagione che inaugurò il Teatro nel 2002. L’incontro tra la regista Maria Grazia Cipriani e lo scenografo Graziano Gregori diede vita nel 1983 a questa Compagnia, un sodalizio creativo da allora sempre vivo e produttivo. A Lucca, al Teatro Del Giglio, residenza del Carretto, continua a svolgere la propria attività di ricerca, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale soggetto appartenente al Teatro d’Innovazione.
Manifesto della poetica teatrale – Lo spettacolo rappresenta quasi un Manifesto de la poetica teatrale elaborata poi dalla Compagnia: con l’orchestrazione di quegli elementi che in seguito verranno sviluppati e che sono tutti quelli dell’artigianato rappresentativo, componenti scenografiche, oggetti, corpi e moti, linee musicali, voci e rumori, luci, superfici e colori, semplici tasti di una tastiera magica organizzata per realizzare i “sogni del teatro”. Nella rappresentazione troviamo una Matrigna impersonata da una vera attrice ed una microscopica Biancaneve, i nani a grandezza naturale che arrivano a sorpresa dal fondo sala per diventare piccolissimi una volta entrati nella mutevole scatola teatrale che si apre come un magico armadio dell’immaginario svelando scomparti, celando trabocchetti, rinnovando continuamente e simultaneamente l’idea di palcoscenico, facendo apparire teste, paesaggi, personaggi veri, oggetti misteriosi di grandezza spropositata: il tessuto narrativo si fa gioco scenico, attraverso il contrasto di universi che nasce dal rapporto tra attori e creature in cartapesta, personaggi veri ed oggetti smisurati o lillipuziani, verità della materia e finzione del corpo, elementarità della parola e potenza dei brani del melodramma, rivelando sottilmente la sua natura di camera dell’inconscio.