Confronto pubblico al teatro Mascagni
CHIUSI. Circa 400 persone in un teatro Mascagni strapieno, platea esaurita in ogni posto, persone assiepate lungo i corridoi di uscita e palchetti occupati fino al terzo ordine; il primo dato emerso dal confronto/incontro sulla possibilità di costruire una stazione dell’alta velocità in linea a Chiusi è, dunque, sicuramente l’interesse del tema. Per circa tre ore ieri (venerdì 21 novembre) al Teatro Mascagni di Chiusi esponenti del mondo sociale, imprenditoriale, politico, economico e istituzionale si sono alternati nell’esposizione della propria idea a supporto delle opportunità che la stazione MediaEtruria potrebbe portare se costruita nel territorio chiusino. In questo senso, moderati dal giornalista Daniele Magrini, dopo l’apertura del sindaco Stefano Scaramelli, dell’assessore al sistema Chiusipromozione Chiara Lanari e del presidente dell’Unione dei Comuni Andrea Rossi e dopo la presentazione del progetto da parte degli architetti Pediconi che hanno illustrato la caratteristiche tecniche della nuova stazione, sono intervenuti: il presidente della Provincia di Siena Fabrizio Nepi, il presidente della CNA della Provincia di Siena, rappresentanti del consiglio regionale umbro, i sindaci dei Comuni di Fabro, Orvieto, Città della Pieve e Castiglione del Lago (assessore) membri del Partito Democratico sia umbro che senese, il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, il presidente dell’associazione albergatori di Chiancianto Terme nonché il portavoce del comitato pendolari.
“Siamo partiti con il piede giusto – dichiara il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli – vedere circa 400 persone a teatro provenienti sia dalla Toscana che dall’Umbria è la conferma di quanto sia sentita questa tematica e di quanto abbiamo il dovere di continuare su questa strada. Una stazione dell’alta velocità in linea a Chiusi non è una questione di campanile, ma piuttosto di opportunità. La nostra città è baricentrica rispetto a Firenze e Roma, ma anche rispetto a Perugia, Siena, Arezzo, Orvieto e Terni. Abbiamo un bacino potenziale di utenti di 400 mila persone e un flusso turistico di 4 milioni all’anno. Abbiamo già pronto il progetto e un’area pubblica che può ospitare la stazione permettendo un notevole risparmio nella costruzione. Una stazione dell’alta velocità sarà anche un vantaggio per i pendolari che potranno raggiungere il proprio posto di lavoro in poco tempo migliorando così la propria qualità della vita. Il nostro territorio tra l’altro è squarciato già adesso dall’alta velocità con oltre 100 treni al giorno, qualche cosa in dietro ci deve essere restituito. La nostra non sarà una battaglia contro nessuno, ma vogliamo portare almeno il dubbio sul tavolo di chi dovrà scegliere e far vedere che tutto un territorio è unito su questa scelta. La rete ferroviaria della provincia di Siena e Perugia è ferma a tecnologie ormai troppo superate, è il momento di entrare nel futuro per permettere nei fatti lo sviluppo dei nostri territori.”
Oltre agli intervenuti al Teatro Mascagni di Chiusi sono stati presenti: rappresentati dei Comuni di Murlo Chianciano, Cetona, Sarteano, Montepulciano, San Casciano, Torrita, Castelnuovo Berardenga, Sinalunga, Asciano, Abbadia San Salvatore, Castiglione d’Orcia, Panicale e Passignano. Delegati di Confindustria, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio. Esponenti cinque stelle che sono intervenuti esprimendo una costruttiva contrarietà, Associazione Rete Impresa Italia, Consorzi vinicoli e molte realtà turistiche e imprenditoriali del territorio.
Il progetto che è stato presentato sarà quanto prima corredato da una stima dei costi e così presentato prima ai rispettivi consigli regionali di Toscana e Umbria e poi al Governo. Tutto un territorio e il Comune di Chiusi in primis hanno lanciato, dunque, in modo unitario la propria candidatura, ma il lavoro è soltanto all’inizio, la strada per portare una stazione AV a Chiusi è ancora lunga, ma come ha dichiarato il sindaco Scaramelli: “il mio sogno è portare Siena e le sue Terre così come tutto il Centro Italia a vivere nel futuro. E questo treno dell’alta velocità non si può non prendere al volo.”