Un grande classico rifatto da una compagnia giovane
SIENA. Ieri sera al Teatro dei Rinnovati è andata in scena la prima di “Aggiungi un posto a tavola”, in cartellone fino a domenica 16 novembre. La commedia musicale di Garinei e Giovannini, scritta con Iaia Fiastri, fu rappresentata per la prima volta nel 1974 al Sistina e, interpretata da Johnny Dorelli, ottenne un enorme successo, tanto che ad oggi si contano ben cinque edizioni di esclusiva del Teatro Sistina di Roma. Questa è la prima edizione professionale italiana autorizzata dagli autori ed eredi con la regia di Fabrizio Angelini, le coreografie originali di Gino Landi e la produzione Compagnia dell’Alba/Teatro Stabile d’Abruzzo, totalmente fedele all’originale di quaranta anni fa. La compagnia costituita da giovani, in scena più di venti persone, recita, canta, balla per quasi tre ore, trasmettendo brio e divertimento, seguendo le famose musiche di Armando Trovajoli . Chi almeno una volta non ha canticchiato “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più…..”??? Le grandi scenografie mobili e complesse, i gruppi corali energici ed armoniosi, i balletti sincronizzati, la bravura dei singoli interpreti tutto coopera a rendere soddisfacente lo spettacolo. Colpisce l’abilità canora di Gabriele De Guglielmo (don Silvestro), che a momenti richiama tonalità e modulazioni di Johnny Dorelli, di Carolina Ciampoli (Clementina). Dirompente la simpatia di Consolata, di cui si ha modo di apprezzare anche la bella voce, e del sindaco, che hanno il gravoso compito di sostituire Bice Valori e Paolo Panelli, gli interpreti della prima edizione; vigorosa la voce di “lassù” (Tommaso di Giorgio). La storia tra favola e realtà si svolge in un piccolo paese di provincia, il cui parroco (don Silvestro) riceve da Dio il compito di salvare le buone persone da un secondo diluvio universale, costruendo una nuova arca di Noè, facendo vincere l’amore, che redime Consolata, in quanto svolge il mestiere più antico del mondo.
Il successo della commedia musicale dimostra che il messaggio di fiducia e speranza allora aveva raggiunto pienamente il bersaglio. Oggi? Riproporre “Aggiungi un posto a tavola” con l’intento di offrire agli spettatori un messaggio di speranza e di amore appare piuttosto debole, anche perché noi stiamo vivendo probabilmente la terza guerra mondiale e siamo avviati verso una civile, se pensiamo alla guerriglia urbana in atto a Roma e Milano. Forse servirebbe una voce più forte , visto che anche quella del Papa non viene ascoltata e un nuovo Gandhi ancora non è apparso all’orizzonte. L’intento di riproporre la commedia musicale agli spettatori che non hanno mai potuto assistere alla produzione originale convince di più rispetto alle nobili intenzioni precedenti, specialmente in questi anni che non incentivano nessun tipo di arte ed il teatro non riesce a rinnovarsi se non attraverso i rifacimenti dei classici. Comunque pensare che molte persone non abbiano mai visto questo spettacolo suscita qualche perplessità, perché sembra sottovalutare il potere divulgativo della televisione.