Lettera aperta al sindaco Valentini
SIENA. Caro sindaco, ti lamenti dei commercianti, ma tu non ci vai di scartino: “le offese, le denigrazioni vuote e livorose, oppure le recriminazioni opportunistiche di chi si lamenta soltanto per un posto al sole non ricevuto, ci scivoleranno addosso”.
Non so a chi ti riferissi (non è bello per un sindaco fare accuse generiche di opportunismo), ma io non ero là per livore o rancore, e l’ho anche detto. Ero là per manifestare uno stato d’animo diffuso, molto diffuso ormai e purtroppo, perché c’è un problema serio di gruppo dirigente in città (e non solo di giunta comunale).
Non ho da cercare posti al sole, grazie a Dio! Posso dirmi soddisfatto di quel tanto o poco che ho realizzato e alla fine gli ‘Studi’ che duecento studiosi mi hanno dedicato mi gratificano appieno. A proposito, mi sono meravigliato della tua ‘assenza ingiustificata’ alla cerimonia di consegna pur avendo promesso la presenza; fortunatamente per i tanti convenuti da fuori c’era il Prefetto, il rappresentante del Rettore e il lungo messaggio di un altro Sindaco (di Ventimiglia: PD, bada).
Mi impegnano anche troppo le richieste che ricevo per parlare (serenamente, stai tranquillo!) fuori di Siena della nostra città (tra l’altro). In allegato hai San Marino di giovedì prossimo, mentre il 5 dicembre sarà la volta di Roma. Posso pretendere o fare di più per la città dopo le pagine, credo attentamente ponderate, che ho scritto recentemente? Fuori Siena stanno anche studiando di tradurle, dato che i nostri operatori culturali ufficiali non sembrano molto attivi: sanno che le traduzioni hanno effetti promozionali enormi?
Per la CEC mi ero dichiarato disponibile (ovviamente gratis), e nonostante l’esito lo rimango per quanto possa farsi ancora; ho collaborato intanto, come doveroso, con la mia contrada per le schede caricate nel sito.
Ma veniamo al merito. Ti confesso serenamente che alla marcia c’ero perché da te mi aspettavo ben di più dopo le primarie del PD. Non conosco gli sviluppi interni e non ho gli strumenti per conoscere i condizionamenti cui sei sottoposto. Come cittadino di base non posso che guardare ai fatti. E dicono che i giusti propositi che elenchi nella seconda metà dell’articolo sembrano ben lungi dall’essere stati realizzati o anche solo saldamente impostati. Quel che avete fatto non era in pratica ‘necessitato’?
Qualche dettaglio di cui ho conoscenza sicura. Vi ho chiesto da oltre un anno come Club Unesco di portare il problema delle mura antiche al pubblico (da me evidenziato con tre interrogazioni quand’ero consigliere), chiarendo tempi e modi dell’intervento, tenuto conto dei fondi ottenuti sulla legge dei siti Unesco ecc., ma i solleciti sono restati lettera morta. Perché?
Ben più importante la questione CEC, dove a mio avviso prima di fare l’incontro pubblico era necessario un approfondimento generale sui problemi della cultura a Siena. Come procedere? Come evitare di seguire un rivolo perdendo di vista la problematica generale? Quanto costa fare degli Stati Generali della Cultura nella sala delle lupe?
SMS: idem come sopra. Vi avevo chiesto con pistolotto argomentato di avere un progetto serio cui ‘dopo’ adeguare le forme giuridiche, avere cioè contenuti chiari prima di pensare, come state facendo (temo) ai posti da ricoprire e alle forze esterne alla città da far affluire.
E la dignità istituzionale? Come si concilia con la tua partecipazione a una riunione nella sede del Partito sul MPS? Si dirà: è stato più grave che accondiscendesse un Sottosegretario di Stato: certo, degno di dimissioni: ma basta?
Sono solo uno storico e non ho il diritto di farti perder tempo, per cui chiudo.
La marcia dei 501 (io, da vecchio brontolone, l’avrei organizzata diversamente, e perciò sono quell’uno in più) spero che porti qualche riflessione in più non solo nelle minoranze (dove da tempo ce ne era bisogno), ma anche nel PD, perché la tua reazione mi sembra davvero superficiale, emotiva.
Mentre ora non ci si possono permettere comportamenti leggeri, diciamo pure rancorosi, da chi è in certe posizioni. Con la tua risposta aiuti piuttosto chi voleva colpire la tua persona: pensaci.
La cosa invece esulava dai miei propositi, e infatti ti rinnovo pubblicamente la più ampia volontà di collaborazione nell’interesse della città. Così come rinnovo la mia speranza che il PD, partito così importante nella nostra provincia, possa presto trovare i leader e la strada per una discontinuità che non sia solo verbale.
Abbandonare la faziosità, questo è il vero problema: che diviene anche problema di tutti noi, purtroppo, come lo fu nel ‘500, e che la tua lettera conferma.
Buon lavoro dal tuo
Mario Ascheri