Confcommercio interviene sull'idea del Sindaco di Siena di realizzare un outlet tra Taverne ed Isola d'Arbia
SIENA. “Premesso che sta diventando stucchevole ed anche un po’ irritante dover spulciare Facebook per conoscere il pensiero e l’azione del Sindaco di Siena, la notizia, rimbalzata proprio su Fb attraverso un post di Eugenio Neri, relativamente ad un outlet a Taverne d’ Arbia fa montare la rabbia”.
Interviene così la Confcommercio di Siena in merito alle ultime dichiarazioni del Sindaco Bruno Valentini, che avrebbe dichiarato di avere intenzione di realizzare un outlet tra Taverne ed Isola d’Arbia.
“In una fase di crisi acuta dei consumi – prosegue Confcommercio – accentuata da tutte le disgrazie che hanno colpito la città negli ultimi due o tre anni, com’è possibile che venga in mente una simile idea? E poi, cosa ancora più grave, il modo con cui questa notizia viene annunciata: all’ interno di un simposio dei Lions!
Ma una simile ipotesi, ammesso che rientri in un progetto strategico dell’Amministrazione (cosa di cui ci permettiamo di dubitare), non dovrebbe, prima di essere resa pubblica, transitare attraverso canali più istituzionali come assessorati, commissioni e consiglio comunale, associazioni di categoria, ecc…?
Che in Italia oggi prevalga la politica degli annunci in maniche di camicia lo abbiamo capito, e proprio perché lo abbiamo capito non lo condividiamo.
Tra l’altro, la città è stufa dei mega progetti annunciati dove l’unico vantaggio che si produce riguarda chi si dedica alla speculazione del mattone. Ricordiamo anche che nel recente passato qualcuno ha tentato di spacciare un insediamento di 9000 mq in pieno centro come un’operazione funzionale allo sviluppo della città…
Siena, più di qualunque città, oggi non si può più permettere di essere oggetto di annunci sensazionali che si originano nella mente di pochi o di uno solo. A questo punto è necessario che il Sindaco chiarisca se ciò che ha affermato l’altra sera è un suo auspicio, un suo desiderio o una progettualità che l’ Amministrazione intende sviluppare”.
“Nell’ultima di queste eventualità – prosegue Confcommercio – lo richiamiamo ad un confronto serio con tutti i soggetti interessati, magari anche informandosi preventivamente di qual è oggi la realtà degli outlet (che non è rose e fiori, visto il turn over elevatissimo di marchi e di aziende e l’aumento di locali sfitti in molti di essi), degli effetti che producono sul territorio, e sulle ricadute occupazionali sia degli outlet che dei negozi tradizionali, sui bacini di utenza di cui un outlet ha bisogno per risultare economicamente valido. Forse, già facendo quest’analisi, si potrebbe archiviare il tema nel libro degli annunci fatti e smentiti di cui in questo anno e mezzo c’è stata un’abbondante produzione.
Attendiamo fiduciosi una risposta”.