Il tecnico bianconero presenta la sfida contro il Bastia e conta gli uomini a disposizione
di Filippo Tozzi
SIENA. “Il Siena ha sempre qualcosa da perdere contro chiunque. Detto questo, mi interessa solo che ripetiamo le prestazioni dell’ultimo mese. Ottobre è stato sfortunatissimo e speriamo che con lui sia finita anche la sfortuna”. Alla vigilia della sfida contro l’ultima della classe, Massimo Morgia presenta così l’impegno che domani attende i bianconeri. Domani al Rastrello arriverà il Bastia nella nona giornata del campionato di Serie D. Nella prima parte della seduta di rifinitura di questa mattina, il tecnico bianconero ha diretto le esercitazioni per la fase di possesso palla, seguite dalle ribattute e dalle situazioni a gioco fermo su rimessa laterale. Su questo ultimo dettaglio, Morgia ha insistito molto, chiedendo ai suoi uomini di non affollare la corsia al momento dell’esecuzione della rimessa in gioco con le mani. Nel finale, consueto approfondimento sulle palle inattive, con il tecnico bianconero che ha continuato a chiedere traiettorie tese e veloci ai suoi calciatori. “Gli juniores si sono spesso e volentieri integrati con la prima squadra. Varricchio, Ceccuzzi e Mucci hanno giocato con loro quando dovevano ristabilirsi dagli infortuni. In questa settimana fra una squadra e l’altra abbiamo 32 giocatori disponibili. 18 in prima squadra e 14 con gli juniores. Oggi non posso mandare nessuno a Pelati. Ceccuzzi e Venuto faranno il diciannovesimo ed il ventesimo per noi e non posso far loro giocare tutta la partita. Siamo questi. Se alle assenze croniche di Redi e Vergassola si aggiungono Santoni (un mese di stop per la lesione all’adduttore destro), Silvestri e Giovanelli (contusione a Bucine – 7/10 giorni), andiamo in difficoltà. Mi dispiace sottrarli alla juniores. Detto questo, non accetto scusanti da nulla e da nessuno. L’’ho detto ai ragazzi, raddoppieremo gli sforzi, stringendoci ancora di più attorno a noi stessi: spalle larghe e testa alta nonostante la sfortuna. Se non mi lamento io non si deve lamentare nessuno. Su 32 calciatori, solo 9 sono i fuori età, il resto sono quote dal ‘94 al ‘98. Di questo prendo atto senza scusanti”. La sfida all’ultima della classe presenta però qualche difficoltà imprevista per i bianconeri. Come ha infatti ricordato il tecnico umbro Davio Mattoni ai microfoni di Canale 3 Toscana, “certamente se il Siena ci batte non fa notizia”. “Gli allenatori vengono giudicati per i moduli e per i risultati – ha proseguito Morgia – Secondo me vanno giudicati secondo altri parametri, poichè il nostro compito è anche quello di trasformare i ragazzi in uomini. Dobbiamo solo aumentare l’autostima e la personalità. Se avessimo vinto come meritavamo, queste paure e ansie non ci sarebbero state. Una crisi di risultati non deve trasformarsi in una crisi di gioco”. A chi gli chiede se baratterebbe i tre punti per il gioco espresso nelle ultime tre gare, Morgia risponde: “Se tutti ragionassero come me, con la maturità di aspettare, sarei disposto allo scambio. Ma siccome il calcio italiano non ragiona cosi, dico assolutamente di no. Voglio che la mia squadra non debba scendere in campo a fare gli esami. Non dobbiamo fare esami, ma vincere. Per vincere devi entrare in campo con personalità e forse un briciolo di presunzione in più. Quando si gioca liberi e con la testa sgombra, si gioca per la maglia e si rende di più”. La formazione non dovrebbe presentare sorprese, con il rientro di Cason in difesa con Collacchioni e Nocentini. In mediana, si sono di fatto formate due coppie nelle gerarchie di Morgia: Riva-Diomande e Zane-Vianello, con il primo tandem in vantaggio sul secondo. Nessun dubbio sulle corsie, affidate a Rascaroli e Varutti. In avanti, Crocetti rientrerà dal primo minuto al centro dell’attacco, con Titone a sinistra e Minincleri a destra e Russo nel ruolo solitamente occupato da Santoni come prima soluzione dalla panchina. Non hanno preso parte alla seduta Santoni, Pasaric, Mucci e Silvestri, che hanno effettuato lavoro differenziato per ristabilirsi dai rispettivi problemi fisici. Ai margini anche Machado ed Ollé Ollé, chiaramente ancora esranei al progetti tecnico come lo stesso allenatore aveva lasciato intuire al loro arrivo.
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