Oltre 70 etichette in degustazione allo stand consortile
Da sempre a Bordeaux uno degli stand più visitati è quello del Gallo Nero, rivale insieme ai grandi vini italiani dei grandi marchi vinicoli d’oltralpe, che arriva in Francia confortato da un mercato estero sempre più in ascesa, tanto da registrare un 47% di vendite di “Classico” solo nel nord America.
Numeri che fanno ben sperare per il futuro, soprattutto alla luce dei riflessi che il recente riassetto della denominazione avrà nei prossimi mesi. Le modifiche che hanno interessato nel gennaio scorso il disciplinare del Chianti Classico, come la nascita della nuova tipologia di punta “Gran Selezione”, sono infatti mirate a un ulteriore innalzamento qualitativo del prodotto a cui il mercato sembra già dare fiducia, nonostante l’iter burocratico necessario per rendere operative queste misure si concluderà solo a partire dall’autunno prossimo.
Vinexpo offrirà la cornice ideale per raccontare all’intero mondo enologico il Chianti Classico di oggi e le novità di domani, attraverso le tante aziende che saranno presenti a Bordeaux presso il “quartier generale” del Consorzio che in questa edizione sarà allestito nel padiglione “storico” della fiera con uno stand di 120 metri quadri (Hall 1 – DE131 / E130), situato nell’area espositiva della Regione Toscana. Lo stand ospiterà 16 aziende con un proprio spazio autonomo e la consueta degustazione consortile con 74 etichette fra Chianti Classico Annata e Riserva di 39 produttori.
“A distanza di due anni torniamo a Bordeaux con l’orgoglio di sempre nella consapevolezza di essere uno dei marchi protagonisti di questa fiera, ma con maggiore serenità rispetto al 2011” dichiara Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. “I numeri registrati negli ultimi due anni ci fanno sperare in una definitiva uscita da una delle peggiori congiunture economiche che ha interessato il mondo negli ultimi decenni. La ricetta per noi però è stata sempre la stessa: lavorare sulla qualità nel rispetto del territorio che ci ospita e di cui abbiamo la fortuna di esserne i primi custodi”.