di Augusto Mattioli
SIENA. Cinquecento paracadutisti del 186° reggimento della Folgore di stanza a Siena saranno operativi da venerdì in Afghanistan. Ci resteranno per sei mesi operando nella zona della capitale Kabul. Una missione difficile vista la situazione che sta da anni attraversando quel paese considerato importante per gli equilibri di tutta l’area. Finora risultati concreti però non se ne sono visti o perlomeno i progressi sono stati finora molto lenti.
Questa mattina il comandante del reggimento Aldo Zizzo in un incontro con le autorità cittadine ha spiegato le finalità del lavoro che i paracadutisti saranno chiamati a svolgere. Non è mancato nel suo intervento un invito alla città perché dia una mano concreta alla missione.
“L’impegno in Afghanistan – ha detto Zizzo – interesserà i paracadutisti nella loro totalità e si protrarrà per sei mesi, un periodo nel quale si avrà la necessità e l’urgenza di avere Siena vicina. Il bisogno riguarderà l’adempimento dei nostri compiti quotidiani a Kabul. Per questo – ha sottolineato Zizzo – ho chiesto alle istituzioni locali di dare corso allo sviluppo di progetti, principalmente finanziari da implementare a favore della popolazione afghana e che contribuiranno, come sempre in passato, all’assolvimento della missione. Ciò che mi sta a cuore maggiormente è un’altra cosa. Un adagio militare – ha aggiunto – recita che una famiglia forte crea un soldato forte. Io dico un paracadutista forte. E’ con il coinvolgimento di tutti voi che chiedo che le nostre famiglie siano forti, sempre, specie durante la nostra assenza. Se il nostro impegno a Kabul sarà duro e pesante, quello delle nostre famiglie, a casa ad aspettare, lo sarà altrettanto”. Parole che non nascondono la preoccupazione per i pericoli che questa missione può comportare. Ma sarà fatto a Siena anche un’lavoro nei confronti delle famiglie dei militari partiti per la missione. “ Con la costituzione di un gruppo di supporto alle famiglie- ha aggiunto Zizzo- abbiamo voluto realizzare una struttura creata all’interno del reggimento, ma ancorata alla città, che possa venire incontro alle necessità delle nostre famiglie”.
SIENA. Cinquecento paracadutisti del 186° reggimento della Folgore di stanza a Siena saranno operativi da venerdì in Afghanistan. Ci resteranno per sei mesi operando nella zona della capitale Kabul. Una missione difficile vista la situazione che sta da anni attraversando quel paese considerato importante per gli equilibri di tutta l’area. Finora risultati concreti però non se ne sono visti o perlomeno i progressi sono stati finora molto lenti.
Questa mattina il comandante del reggimento Aldo Zizzo in un incontro con le autorità cittadine ha spiegato le finalità del lavoro che i paracadutisti saranno chiamati a svolgere. Non è mancato nel suo intervento un invito alla città perché dia una mano concreta alla missione.
“L’impegno in Afghanistan – ha detto Zizzo – interesserà i paracadutisti nella loro totalità e si protrarrà per sei mesi, un periodo nel quale si avrà la necessità e l’urgenza di avere Siena vicina. Il bisogno riguarderà l’adempimento dei nostri compiti quotidiani a Kabul. Per questo – ha sottolineato Zizzo – ho chiesto alle istituzioni locali di dare corso allo sviluppo di progetti, principalmente finanziari da implementare a favore della popolazione afghana e che contribuiranno, come sempre in passato, all’assolvimento della missione. Ciò che mi sta a cuore maggiormente è un’altra cosa. Un adagio militare – ha aggiunto – recita che una famiglia forte crea un soldato forte. Io dico un paracadutista forte. E’ con il coinvolgimento di tutti voi che chiedo che le nostre famiglie siano forti, sempre, specie durante la nostra assenza. Se il nostro impegno a Kabul sarà duro e pesante, quello delle nostre famiglie, a casa ad aspettare, lo sarà altrettanto”. Parole che non nascondono la preoccupazione per i pericoli che questa missione può comportare. Ma sarà fatto a Siena anche un’lavoro nei confronti delle famiglie dei militari partiti per la missione. “ Con la costituzione di un gruppo di supporto alle famiglie- ha aggiunto Zizzo- abbiamo voluto realizzare una struttura creata all’interno del reggimento, ma ancorata alla città, che possa venire incontro alle necessità delle nostre famiglie”.