POGGIBONSI. La manifestazione poggibonsese “Il Pigio”, che rievoca la pigiatura dell’uva, nata nel 2003 e che sta appassionando sempre di più la cittadinanza e diventando richiamo per il turismo locale, si trova al centro di un tentativo di plagio o scopiazzatura nel contesto di una festa in svolgimento nella limitrofa Gambassi Terme. Sono stati diffusi sul territorio valdelsano, volantini promozionali per i festeggiamenti di imminente svolgimento, che prevedono all’interno della kermesse, una sezione denominata proprio come la manifestazione poggibonsese: Il Pigio.
E’ infatti notizia di questi giorni che l’Associazione il Pigio, ha inviato formale diffida agli enti patrocinanti e organizzatori (Amministrazione Comunale e Pro Loco di Gambassi Terme) per avvisare del reato posto in essere. La manifestazione poggibonsese, fin dalla sua nascita, ha messo in atto una tutela della medesima, attraverso la registrazione dei marchi e la relativa associazione alla categoria merceologica corrispondente a eventi e manifestazioni culturali, sportive, formative ed educative.
“Siamo lusingati per il fatto che la nostra festa venga emulata, ma allo stesso tempo indignati ed offesi nel vedere utilizzata la stessa denominazione per un evento analogo. E’ chiaro che si stia tentando di sfruttare illegittimamente quanto da noi inventato, costruito e promozionato. E’ stato pertanto doveroso porre in essere quelle azioni di tutela affinché non venga associata la definizione IL PIGIO ad una manifestazione che clona chiaramente quanto da noi promosso. Ci auguriamo che gli organizzatori de “Il Pigio plagiato” si adoperino immediatamente per rivedere il loro format, evitando così la continuazione del reato.”
Queste le parole del Presidente dell’associazione il Pigio Alessio Berni, che in una nota prosegue: “Siamo consapevoli di non aver inventato niente di nuovo, bensì di aver solamente rievocato una antica tradizione contadina. Al di là dell’azione svolta è inaccettabile e ingannevole chiamare alla stessa maniera una stessa identica manifestazione. Siamo pronti ad un dialogo con i “malfattori” per comprendere l’eventuale risoluzione della controversia; diversamente siamo anche pronti a dar
battaglia legale nel caso in cui si continui a perpetrare la malefatta.”