CHIANCIANO TERME. Dopo gli ambientalisti anche il Comitato "Terme Sanità & Natura" dice la sua sulla presentazione della richiesta di autorizzazione alla ricerca di acque termali presentata dall'Albergo Columbia. L'associazione chiancianese chiede al sindaco della cittadina termale, Guido Bombagli, di indire un'assemblea pubblica "di verifica e di sostegno degli indirizzi in atto, così come previsto dall’ultimo dispositivo della delibera 70 del 23 luglio 2007".
"La denuncia è dei “Guardiani delle Acque” e il Comitato Terme ne condivide argomentazioni e proposte per affrontare il problema e risolvere il “conflitto di interesse” che il caso nuovamente solleva" scrive il comitato che, nella nota stampa ricorda anche il percorso del comitato ha seguito per opporsi a questa eventualità. "In data 17 maggio 2007, dopo la prima richiesta di perforazioni, il Comitato Terme aveva sollecitato l’opposizione della Società pubblica Terme Immobiliare spa, quale proprietaria del patrimonio termale e concessionaria delle sorgenti, e in data 11 giugno 2007 aveva indirizzato al Presidente Claudio Martini una Racc.RR ricordandogli che nel Consiglio della Soc. Immobiliare siede, in rappresentanza della Regione Toscana, la Sig.ra Licia Rossi, che è anche componente della famiglia titolare dell’albergo Columbia. Contemporaneamente la Soc. di gestione Terme di Chianciano spa, aveva resa pubblica la lettera del geologo Prof. Giuseppe Pagano con la quale si metteva in evidenza che la captazione richiesta dal Columbia avrebbe intercettato il bacino della Sorgente Acquasanta. A seguito delle opposizioni al progetto “Columbia”, il Consiglio Comunale del 23 luglio 2007 con delibera n.70 ha invitato la Regione a dare risposta negativa in quanto “il pericolo di intercettare le acque termali appartenenti al bacino idrotermale in concessione alla soc. Soc. Immobiliare Terme di Chianciano, con la possibilità quindi di modificarne portata e caratteristiche chimiche, appare enorme rispetto all’eventuale beneficio che ne deriverebbe al privato dalla ricerca delle acque.” "Il Consiglio Comunale, nel dichiarare centrale e prioritaria la tutela delle risorse idriche termali, che rappresentano un bene collettivo e identificano e caratterizzano la Citta’ Termale e il suo modello economico, non ritiene possibile nella fase attuale ipotizzare concessioni o sub-concessioni che snaturerebbero l’identità della Città Termale, pertanto chiede alla Regione una moratoria al rilascio di nuove concessioni Minerarie e all’ampliamento di quelle esistenti, fino a quando non saranno opportunamente supportate dagli studi sopra indicati (del sistema termale da s.Casciano Bagni a Rapolano Terme) e alla messa in campo di idonei sistemi di monitoraggio di quelle esistenti.” Questi indirizzi, fra cui “il puntuale controllo pubblico sullo sfruttamento delle risorse idrotermali“ sono stati ulteriormente ribaditi dal Consiglio Comunale del 30 novembre 2007 con delibera n. 10".
Dopo aver ricordato i passaggi precedenti della vicenda il Comitato passa a valutare lo stato attuale della situazione, ovvero la nuova richiesta avanzata dall'hotel Columbia che, così giudica il comitato, non può derivare da "un motivo trasparente".
"La denuncia è dei “Guardiani delle Acque” e il Comitato Terme ne condivide argomentazioni e proposte per affrontare il problema e risolvere il “conflitto di interesse” che il caso nuovamente solleva" scrive il comitato che, nella nota stampa ricorda anche il percorso del comitato ha seguito per opporsi a questa eventualità. "In data 17 maggio 2007, dopo la prima richiesta di perforazioni, il Comitato Terme aveva sollecitato l’opposizione della Società pubblica Terme Immobiliare spa, quale proprietaria del patrimonio termale e concessionaria delle sorgenti, e in data 11 giugno 2007 aveva indirizzato al Presidente Claudio Martini una Racc.RR ricordandogli che nel Consiglio della Soc. Immobiliare siede, in rappresentanza della Regione Toscana, la Sig.ra Licia Rossi, che è anche componente della famiglia titolare dell’albergo Columbia. Contemporaneamente la Soc. di gestione Terme di Chianciano spa, aveva resa pubblica la lettera del geologo Prof. Giuseppe Pagano con la quale si metteva in evidenza che la captazione richiesta dal Columbia avrebbe intercettato il bacino della Sorgente Acquasanta. A seguito delle opposizioni al progetto “Columbia”, il Consiglio Comunale del 23 luglio 2007 con delibera n.70 ha invitato la Regione a dare risposta negativa in quanto “il pericolo di intercettare le acque termali appartenenti al bacino idrotermale in concessione alla soc. Soc. Immobiliare Terme di Chianciano, con la possibilità quindi di modificarne portata e caratteristiche chimiche, appare enorme rispetto all’eventuale beneficio che ne deriverebbe al privato dalla ricerca delle acque.” "Il Consiglio Comunale, nel dichiarare centrale e prioritaria la tutela delle risorse idriche termali, che rappresentano un bene collettivo e identificano e caratterizzano la Citta’ Termale e il suo modello economico, non ritiene possibile nella fase attuale ipotizzare concessioni o sub-concessioni che snaturerebbero l’identità della Città Termale, pertanto chiede alla Regione una moratoria al rilascio di nuove concessioni Minerarie e all’ampliamento di quelle esistenti, fino a quando non saranno opportunamente supportate dagli studi sopra indicati (del sistema termale da s.Casciano Bagni a Rapolano Terme) e alla messa in campo di idonei sistemi di monitoraggio di quelle esistenti.” Questi indirizzi, fra cui “il puntuale controllo pubblico sullo sfruttamento delle risorse idrotermali“ sono stati ulteriormente ribaditi dal Consiglio Comunale del 30 novembre 2007 con delibera n. 10".
Dopo aver ricordato i passaggi precedenti della vicenda il Comitato passa a valutare lo stato attuale della situazione, ovvero la nuova richiesta avanzata dall'hotel Columbia che, così giudica il comitato, non può derivare da "un motivo trasparente".