L'amministrazione comunale ha dato pieno sostegno alla ricerca che garantirà la tracciabilità del prodotto
SAN GIMIGNANO. Un plauso al progetto di ricerca per il profilo molecolare identificativo del vitigno della Vernaccia di San Gimignano. Pieno sostegno da parte dell’amministrazione comunale allo studio presentato nei giorni scorsi al Vinitaly di Verona alla presenza anche del sindaco Giacomo Bassi e che mira a garantire la tracciabilità di uno dei prodotti simbolo del territorio. La ricerca portata avanti dal Consorzio della Denominazione San Gimignano e dalla Provincia di Siena insieme a Sergè-Genomics, azienda spin off dell’Università degli Studi di Siena che eroga servizi innovativi di consulenza nel campo della biotecnologia e della genomica vegetale e animale, ha preso il via da pochi mesi e la presentazione dei primi risultati è prevista entro dicembre. Il progetto sarà articolato in due fasi: la prima avrà l’obiettivo di definire un profilo genetico standard per il vitigno Vernaccia, mentre la seconda consisterà nell’applicazione di un metodo di tracciabilità molecolare nel vino. Il profilo genetico della Vernaccia sarà studiato attraverso l’estrazione del Dna dalle foglie e dai germogli campionati in vigneti realizzati con barbatelle moltiplicate sia da selezioni massali che dagli 11 cloni omologati, emersi nel corso degli anni dall’applicazione di programmi di selezione clonale promossi da ARSIA in collaborazione con l’Università di Firenze, il Consorzio della Denominazione San Gimignano e la Vivai Cooperativi di Rauscedo. I cloni selezionati sono raccolti in campi sperimentali allestiti sotto il controllo del Consorzio. Dopo l’individuazione di uno standard genotipico per il vitigno della Vernaccia, sarà possibile applicare una procedura di certificazione analitico-molecolare del vino ottenuto dagli stessi vitigni, estraendone il Dna. I risultati ottenuti confluiranno in banche dati che, attualmente, raccolgono i profili genotipici dei vitigni maggiormente diffusi sul territorio nazionale e toscano. Il progetto ha preso il via nel mese di giugno, con l’individuazione della strategia e del metodo di estrazione del Dna dal vino e presto dovrebbero essere presentati i risultati relativi alla caratterizzazione dei cloni ed i biotipi presenti sul territorio sangimignanese. In queste settimane, i ricercatori stanno lavorando sull’estrazione del Dna da cloni di Vernaccia omologati per passare, successivamente, al confronto tra i diversi profili genotipici ottenuti dalle piante con il vino prodotto nell’area.