SIENA. Spetta alla legge dettare, con maggiore chiarezza, le tempistiche e le modalità di rimborso stabilite in seguito alla pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale 335/2008 sul canone di depurazione.
Acquedotto del Fiora fa chiarezza in merito ai rimborsi previsti dalla sentenza che stabilisce l’esenzione del canone di depurazione nei casi in cui la rete fognaria sia sprovvista di impianti di depurazione o questi risultino temporaneamente inattivi.
L’azienda si è attivata nei tempi previsti, ovvero a partire dal mese di ottobre 2008, provvedendo a sospendere la fatturazione del canone nei casi già accertati e, parallelamente, ha avviato tutte le attività necessarie per individuare quelli interessati e quelli non ancora conosciuti.
Dopo la sentenza, il Governo si è espresso di recente relativamente ai rimborsi dovuti agli utenti con la legge n. 13 del 27 febbraio 2009 in base alla quale è stabilito che l’Autorità di Ambito entro 120 giorni dall’entrata in vigore della stessa, deve definire gli importi dovuti; per cui, dal 1° ottobre 2009 le aziende attiveranno le procedure del rimborso, che avverranno in forma rateizzata in cinque anni. Non è però previsto il rimborso automatico: le domande dovranno essere infatti presentate dall’utente in carta da bollo da euro 14,62 secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate.
La legge ha inoltre disposto che in tutte le situazioni in cui l’azienda ha iniziato o previsto la realizzazione di impianti di depurazione (progettazione, avvio lavori), tutti i costi previsti dagli interventi saranno dovuti da parte dello stesso utente e quindi detratti dal rimborso.
L’azienda ha sempre fornito al cittadino le opportune informazioni e chiarimenti in merito, in collaborazione con l’AATO, con le amministrazioni comunali e mediante i vari organi di informazione.
“Non discuto su quanto stabilito dalla legge e dalla sentenza 335 – spiega il Presidente di Acquedotto del Fiora, Claudio Ceroni – ma ribadisco che quanto previsto da tali normative, portando ad una oggettiva e sostanziosa riduzione di risorse finanziarie a disposizione, costituisce una seria minaccia all’operato dell’azienda sugli interventi futuri legati all’importantissima attività di depurazione che interessa gran parte del territorio da noi gestito”.
“A mio avviso – conclude Ceroni– sarebbe piuttosto utile, secondo quanto ho già segnalato in sede di Assemblea dei Soci lo scorso 7 maggio, che le istituzioni si attivassero per presentare un disegno di legge ben definito in materia di depurazione, che possa farci uscire da un empasse in cui ci troviamo ormai da troppo tempo” .